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Gran Bretagna, per la BoE l’economia in profondo rosso: Pil -14% nel 2020

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Mentre l’emergenza Covid-19 resta alta in Gran Bretagna, con il Paese che è salito al primo posto in Europa per numero di decessi (30.150), la Banca d’Inghilterra (Boe) ha deciso di confermare il costo del denaro allo 0,1%, ma ha dichiarato di essere pronta ad agire ulteriormente per sostenere l’economia britannica qualora la crisi economica causata dalla pandemia continuasse a peggiorare, avviando un nuovo piano di quantitative easing.

Economia in profondo rosso

Nel corso della riunione di politica monetaria la BoE ha detto di attendersi un calo del Pil del Regno Unito del 14% quest’anno a causa dello shock economico provocato dalla pandemia di coronavirus, pur prospettando nel 2021 un rimbalzo del +15%. Previsto inoltre un “aumento sostanziale” della disoccupazione. L’economia britannica deve fare anche i conti con la decisione della Brexit che interromperà i rapporti commerciali con la zona euro.

Sul fronte dei prezzi, “si prevede che l’inflazione  scenderà ulteriormente al di sotto dell’obiettivo del 2% durante la seconda metà di quest’anno, riflettendo in gran parte la debolezza della domanda”.

Nuovo piano di quantitative easing

Entrando nel dettaglio delle decisioni di politica monetaria, il Comitato di politica monetaria (MPC) della banca centrale britannica ha votato all’unanimità a favore del mantenimento di tassi, sottolineato che il sistema finanziario britannico e’ abbastanza solido da poter assorbire le perdite legate alla crisi.

Allo stesso tempo ha deciso un nuovo piano di Quantitative easing del valore di 200 miliardi di sterline, che porta il valore del programma totale dei suoi acquisti di bond a 645 miliardi di sterline.

Dall’inizio della pandemia, la banca centrale ha tagliato i tassi due volte, portandoli dallo 0,75% allo 0,1%.

“La BoE continuerà a monitorare da vicino la situazione e, coerentemente con le sue competenze, è pronto a intraprendere ulteriori azioni necessarie per sostenere l’economia e garantire un ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2%”, si legge nel comunicato diffuso in mattinata.

Sempre sul fronte dei tassi, oggi Banco Central do Brasil, la banca centrale del Brasile, ha tagliato i tassi dello 0,75% al 3%. E ha aperto alla possibilità di ulteriori tagli in occasione della prossima riunione.La sforbiciata, superiore al -0,50% atteso dagli analisti, ha preso le mosse dalla necessità di contrastare la crisi  economica in atto nel paese.

Analoga la mossa della banca centrale norvegese che ha tagliato il costo del denaro per la terza volta in meno di due mesi: il tasso chiave è stato ridotto di 0,25 punti per portarlo a zero, mentre si esclude di andare in territorio negativo.