Economia

Governo: Draghi verso le dimissioni, Italia allo sbando

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Giornata drammatica per il futuro politico ed economico dell’Italia. Dopo 16 mesi alla guida del governo di unità nazionale il premier Mario Draghi domani dovrebbe rassegnare, in modo irrevocabili, le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Nel tardo pomeriggio al Senato Forza Italia, Lega e M5S hanno deciso di non votare la fiducia all’esecutivo dopo una lunga seduta nella quale queste tre forze politiche hanno manifestato insofferenza verso l’azione dell’esecutivo. Domani il premier alle 9 sarà alla Camera: aprirà la seduta e annuncerà le sue dimissioni, senza ascoltare il dibattito. Poi, dopo un breve consiglio dei ministri, si recherà al Quirinale per dimettersi.

La reazione sui mercati

Immediata la reazione dei mercati che fino ad ora avevano avallato le scelte del governo Draghi. In questo momento i future sull’indice Ftse Mib segnano un ribasso teorico del 4% dopo aver terminato le contrattazioni ufficiali in calo dell’1,61% evidenziando la peggior performance tra le borse europee.

Lo Spread Btp/Bund nel finale di seduta si era portato a 211 punti mentre i rendimenti dei titoli di Stato a breve termine si sono portati al livello di quelli della Grecia. Secondo Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia “in merito al mercato obbligazionario, crediamo che i timori degli investitori su un lungo periodo di instabilità politica in Italia possano portare lo spread nel breve termine a 250 punti base e nel medio sui 300 pb. Domani ci sarà anche il meeting della BCE che in caso di un piano non convincente per evitare la frammentazione finanziaria dell’eurozona (scudo anti-spread) potrebbe contribuire a un ulteriore ampliamento dei differenziali di rendimento. Infine, l’uscita di Draghi aumenta le probabilità che il Governing Council possa associare al nuovo programma di acquisto titoli condizionalità più stringenti del previsto”.

Facile immaginare a questo punto la reazione alla riapertura dei listini di giovedì mattina.
Per il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Paolo Gentiloni “il balletto degli irresponsabili contro Draghi può provocare una tempesta perfetta. Ora è il tempo di voler bene all’Italia: ci aspettano mesi difficili ma siamo un grande Paese”.

 

 

 

Dimissioni Draghi, cosa succede adesso

Nei prossimi giorni il presidente della Repubblica procederà a sciogliere le Camere dopo averne consultato i presidenti. Il voto per il rinnovo del Parlamento è previsto per il 2 ottobre, con cinque mesi in anticipo rispetto alla fine della legislatura.

Inizia così nel corso dell’estate la campagna elettorale che risentirà del clima avvelenato di questi mesi che ha portato alla scissione del M5S e all’uscita di personaggi di spicco da Forza Italia come Mariastella Gelmini.