Economia

Gnl, il Mozambico si aggiunge ufficialmente agli esportatori africani

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Tra le fonti alternative di approvvigionamento europeo di gas per sostituire quello russo vi è anche il Gnl. Gas liquefatto trasportato via nave e utile soprattutto per i Paesi con sbocco sul mare e più dipendenti da Mosca. Ma, proprio per il suo stato liquido, è più oneroso in termini di costo e, di conseguenza, di prezzo. Una maggiore concorrenza tra gli operatori esportatori di Gnl potrebbe abbassarne il prezzo e, per questo, le utility italiane come Eni stanno accelerando l’avvio di nuovi impianti.

Sì è soliti pensare a Stati Uniti e Qatar come principali esportatori di GNL verso l’Europa, ma anche il continente africano ha le carte in regola per diventare fornitore chiave di Gnl per il Vecchio Continente. Non solo dai più rinomati Libia, Algeria ed Egitto, ma anche dal Mozambico. A questo proposito, Eni, in qualità di operatore delegato del progetto Coral South per conto dei suoi partner in Area 4 (ExxonMobil, CNPC, GALP, KOGAS ed ENH), ha annunciato ieri che il primo carico di gas naturale liquefatto prodotto dal giacimento Coral, nelle acque ultra-profonde del bacino del fiume Rovuma, è partito dall’impianto Coral Sul Floating Liquefied Natural Gas (FLNG).

Gnl: il progetto Coral South sotto la lente

Coral South è un progetto di portata storica per il settore gas e colloca saldamente il Mozambico sulla scena mondiale del Gnl. Approvato nel 2017, il progetto entra in esercizio dopo soli 5 anni, in linea con la tempistica e i costi previsti nel programma iniziale e nonostante le interruzioni causate dalla pandemia da Covid. Questo risultato è stato possibile grazie al particolare approccio per fasi e parallelizzato di Eni, a un’efficace pianificazione dell’esecuzione, al forte impegno di tutti i partner e al costante supporto del Governo del Mozambico.

Il cuore tecnologico del progetto è l’impianto galleggiante di liquefazione Coral Sul FLNG (Floating Liquid Natural Gas), una nave lunga 432 metri e dal peso di oltre 200.000 tonnellate, l’equivalente di due portaerei. L’unità abitativa è alta quanto un palazzo di nove piani e può ospitare fino a 350 persone. Nei ponti interni allo scafo e in coperta sono collocati gli impianti per estrarre, trattare e liquefare il gas naturale, insieme ai serbatoi in cui verrà stoccato il GNL in attesa delle navi metaniere che lo trasporteranno sulla terraferma. Ormeggiata a circa 200 km dalla costa del Mozambico, la FLNG è collegata a sei pozzi sottomarini posti a circa 2.000 metri di profondità che, a loro volta, si spingono fino a 3.000 metri sotto il fondale oceanico per raggiungere le rocce sature di gas naturale di cui è composto il giacimento Coral. Da qui, il gas risale lungo tubazioni flessibili fino alla nave.

Coral Sul FLNG ha una capacità di liquefazione di gas pari a 3,4 milioni di tonnellate all’anno e produrrà GNL dai 450 miliardi di metri cubi di gas del giacimento Coral. Infatti, il solo giacimento Coral ha una riserva stimata di circa 500 miliardi di metri cubi di gas naturale mentre, considerando l’intero complesso geologico Coral, Mamba e Agulha, un “Supergiant”, si ottiene una riserva stimata di circa 2.400 miliardi di metri cubi di gas in posto.

La sostenibilità in ogni componente dell’impianto

La Coral Sul FLNG è stata progettata e realizzata secondo i criteri più avanzati in fatto di sostenibilità. Fin dalla fase di design, sono state adottate soluzioni per ridurre il più possibile le emissioni di anidride carbonica: turbine a gas che minimizzano le emissioni, motori elettrici a velocità variabile, trasformatori elettrici a bassa perdita, massimo rendimento del sistema di recupero del calore da scarichi (WHR), trattamento del gas ad alta efficienza. Integrandosi fra loro, queste tecnologie mirano a diminuire l’energia impiegata per liquefare il gas e a minimizzare l’impatto sull’ambiente locale, posizionando la FLNG di Eni al di sopra del benchmark del settore in termini di efficienza energetica. Infatti, complessivamente il consumo di energia di Coral Sul FLNG risulta significativamente più basso della media del settore: 256 kwh per ogni tonnellata di Gnl prodotto invece dei 275/400 kwh/ton delle unità di questo tipo oggi in attività. L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha commentato:

Questo primo carico di GNL dal progetto Coral South, e dal Mozambico, rappresenta un nuovo e importante passo nella strategia di Eni che fa leva sul gas come fonte in grado di contribuire significativamente alla sicurezza energetica europea, anche attraverso la crescente diversificazione delle forniture, supportando nel contempo una transizione energetica equa e sostenibile. Continueremo a lavorare con i nostri partner per assicurare una tempestiva valorizzazione delle vaste risorse di gas del Mozambico“.