Economia

Giovani, imparate dagli anziani a risparmiare

Spesso si attribuisce la colpa dei molteplici fardelli che pesano sulle giovani generazioni odierne alle scelte di spesa e risparmio delle generazioni precedenti. Anche per questo motivo Tendercapital e l’istituto di ricerca Censis elaborano l’Osservatorio Silver Economy, che si concentra su un tema economico e sociale, il progressivo invecchiamento della popolazione, che produrrà effetti e creerà opportunità per i prossimi decenni.
Con il termine silver economy ci si riferisce, pertanto, ai redditi, ai patrimoni, ai consumi, ma anche a fabbisogni, stili di vita e valori degli anziani, senza sfuggire agli aspetti più complessi da affrontare, come le cronicità e la non autosufficienza.

L’Osservatorio Silver Economy di quest’anno, intitolato “I longevi e il risparmio: valori e scelte” e presentato in occasione de Il Salone del Risparmio 2023, fotografa una generazione di over 65 parsimoniosa, dedita al risparmio e pronta a salvaguardare il proprio sistema di welfare con la sua ricchezza e i propri investimenti. La principale evidenza emersa dal rapporto è che longevi e anziani sono i detentori della maggior parte di ricchezza del Paese. In pratica, quella grossa quantità di risparmio liquido che noi dovremmo investire a medio e lungo termine si trova proprio in quella fascia. L’Osservatorio non ha dubbi. Trovando un connubio giusto tra pubblico e privato e utilizzando quella disponibilità in investimenti si può anche colmare il divario tra le vecchie generazioni e le nuove, creando occupazione con quel tipo di investimenti.

“Come emerge dall’Osservatorio sulla Silver Economy, gli anziani detengono un’ottima capacità di risparmiare e investire, mentre i giovani sono ancora economicamente in difficoltà, incerti sul proprio futuro lavorativo e costretti a fare affidamento sul dinamismo e sulla stabilità della generazione dei longevi”, ha ricordato Moreno Zani, Presidente di Tendercapital.

Anziani, la generazione del risparmio

Le attuali generazioni di anziani beneficiano infatti di un benessere economico più alto dei coetanei di altre epoche e di quello che gli attuali giovani e adulti si attendono per la loro longevità. Un benessere che gli anziani hanno costruito nel tempo grazie alla contribuzione, a cui devono la pensione, e alla buona gestione dei risparmi accumulati. Attualmente, una famiglia, con capofamiglia una persona anziana, rispetto a una con capofamiglia con età sino a 40 anni, ha un valore della ricchezza netta media superiore del 50,8% e un valore delle attività finanziarie superiore del 100,7%. Numeri importanti, che mettono sul tavolo anche la necessità di riflettere in termini di giustizia inter-generazionale, per garantire prospettive a chi longevo deve ancora diventarlo.

“Gli anziani hanno sfruttato un periodo economico più florido, che ha dato loro risposte diverse rispetto ai giovani, che sono in difficoltà. È questo che emerge dallo studio: abbiamo la ricchezza che va in aumento per gli over 65 e una diminuzione invece per quella dei 40enni. Questo deve suonare come un campanello d’allarme, sicuramente per dare risposte al grande aumento di anziani che stiamo vedendo in Italia, ma anche per dare una visione del futuro diversa ai 40enni, perché possano essere in qualche modo protagonisti dell’economia reale per un domani”, ha rimarcato il sottosegretario al Lavoro e alla Politiche Sociali Claudio Durino, intervenuto al convegno.

Il grande aumento a cui si riferisce Durino è riscontrabile sempre dai dati dell’Osservatorio Censis-Tendercapital sulla Silver Economy: le persone che hanno compiuto 65 anni sono 14.177.445 e, rispetto a venti anni fa, si registra un incremento di 3.323.545 persone (+30,6%). Nei prossimi venti anni, si prevede che gli anziani diventeranno 18.953.717, con un aumento di 4.776.272 individui (+33,7%).

La condizione degli anziani attuali deve molto anche all’efficacia del nostro sistema di welfare. Oggi, però, si assiste al ritorno di finanziamenti al welfare inadeguati rispetto alle dinamiche di invecchiamento, al boom delle cronicità e alla necessità di servizi per eventuali emergenze. In ambito sanitario, per esempio, per l’84,1% degli anziani nell’ultimo anno è diventato più difficile accedere alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale della propria Regione, a causa di liste di attesa sempre più lunghe. Il risparmio per gli anziani diventa, così, un vero polmone finanziario a cui ricorrere per pagare servizi e prestazioni sanitarie altrimenti difficilmente accessibili in tempi appropriati. E anche questo aspetto della Silver Economy va tenuto presente nel momento in cui si discute sul modo di fare fruttare la loro ricchezza.

La ricetta segreta dei longevi per accumulare risparmio

L’84,6% dei longevi dichiara che per una vecchiaia serena e in condizione di benessere è fondamentale nella vita investire bene il risparmio: lo pensano l’80,9% degli adulti e il 76,7% dei giovani. In venti anni la ricchezza netta familiare media degli anziani ha registrato +3,8% reale, in controtendenza rispetto a quella delle persone fino a 40 anni (-11,9%) e di quelle tra 41 e 65 anni (-13,5%). Per quanto riguarda la ricchezza finanziaria dei longevi, in venti anni è aumentata in termini reali del +6,9%, rispetto a un calo di quasi il 20% di quella delle persone fino a 40 anni e del 17,7% per le persone tra 41 e 65 anni.

Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha commentato così questi dati:

“L’Osservatorio Censis-Tendercapital sulla Silver Economy mette in evidenza il fondamentale ruolo sociale che la generazione dei longevi svolge nel Paese. Occorre, pertanto, adeguare il sistema di welfare alle dinamiche di invecchiamento della popolazione tenendo conto dell’attuale congiuntura economica particolarmente complessa. In questa prospettiva, la riforma del sistema pensionistico rappresenta un presupposto essenziale per tutelare una generazione che ha contribuito in maniera decisiva al progresso della nostra comunità nazionale”.

A proposito di pensioni, l’economia dell’età longeva mette in luce il ruolo della previdenza: il 65,3% degli anziani ritiene che la sola pensione non garantisca il benessere nella terza e quarta età, idea condivisa dal 74,7% dei giovani e dal 79,1% degli adulti.

Opinione di Durigon condivisa anche da Maurizio Grifoni, Presidente del Fondo pensione Fon.Te., pronto ad essere protagonista dell’educazione finanziaria:

“‘Si crea ricchezza con il lavoro, la si risparmia con la parsimonia e la si conserva con la saggezza’, così un vecchio proverbio. Era il tempo del lavoro stabile e duraturo, del consumo frugale e sostenibile, del pensiero maturo e profondo. Oggi il lavoro è insicuro, il consumo effimero, il pensiero frammentato, il presente dilatato, il futuro incerto. Occorre perciò credere e investire nell’educazione, nella formazione, nel lavoro, nell’impresa, nel sociale e nella famiglia. La previdenza complementare, oltre a garantire una pensione migliore, dovrà prendersi questo impegno”.