Economia

George Soros insiste: Germania esca dall’euro

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – George Soros ha rinnovato il suo invito alla Germania a lasciare la valuta comune. O quanto meno a rivedere la propria opposizione agli eurobond (ovvero una forma di debito sovrano garantita dall’intera eurozona). Le prospettive per il resto dell’eurozona, a giudizio del finanziere, sarebbero decisamente migliori senza Berlino. Per Soros, Angela Merkel si è spinta troppo in là nel salvataggio di Cipro.

“La mia prima preferenza va prima di tutto agli eurobond, in secondo luogo all’addio di Berlino dall’euro. Tocca alla Germania decidere se è disposta ad autorizzare o meno questi strumenti. Ma non ha alcun diritto di impedire che gli altri Paesi li emettano” ha dichiarato Soros in un intervento incendiario tenuto al Centro Studi finanziari di Francoforte.

Soros ha poi fatto un appello sia alla cancelliera tedesca sia direttamente agli elettori tedeschi, chiamati alle urne a settembre, affinché il Paese cambi rotta prima che sia troppo tardi. “La Germania sta imponendo una strategia sbagliata agli altri paesi l’austerità non funziona. Non si può ridurre l’onere del debito riducendo il deficit”.

E, per quanto la Germania sembri adesso al riparo dall’ombra della depressione, per settembre sarà in recessione. Lo ha assicurato Soros secondo cui questo avverrà perché “la politica monetaria perseguita dalla zona euro non è sincronizzato con le altre principali valute visto che gli altri Paesi sono impegnati in politiche espansive”. La Banca del Giappone è stata l’ultima in ordine cronologico a scegliere di percorrere questa strada. Ma la debolezza dello yen andrà a penalizzare proprio le esportazioni tedesche.

“Se la Germania lasciasse l’euro, la valuta comune si svaluterebbe. I Paesi debitori potrebbero ritrovare la loro competitività. Il loro debito diminuirebbe in termini reali e, se emessi eurobond, la minaccia di default scomparirebbe. Il debito dei Paesi a rischio diverrebbe improvvisamente sostenibile – conclude Soros – e l’Europa avrebbe sfuggirebbe alla depressione incombente”.