Economia

George Soros e altri ricchi a Trump: “Non tagli le nostre tasse”

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NEW YORK (WSI) – Sono più di 400 i miliardari americani che hanno già risposto all’ appello lanciato da George Soros, Ben Cohen e Jerry Greenfield, fondatori di Ben & Jerry, e il filantropo Steven Rockefeller con cui chiedono al governo americano di non tagliare le loro tasse.

La lettera che sarà inviata al Congresso questa settimana recita testualmente:

“Unitevi ai soci responsabili della ricchezza e ad altri facoltosi individui in tutto il paese nel firmare questa lettera per opporsi al piano fiscale repubblicano. Vi invitiamo a opporvi a qualsiasi legislazione che aggravi ulteriormente le disuguaglianze (…)  Siamo profondamente preoccupati che la perdita di entrate provocherebbe profondi tagli a servizi critici come l’ istruzione, l’assistenza sanitaria e ostacolerebbe la capacità della nostra nazione di ripristinare gli investimenti”.

La lettera è stata stilata dalla Responsible Wealth, un’organizzazione liberale che ha lavorato con Voices for Progress nel tentativo di radunare il 5% della popolazione più ricca d’America contro il piano fiscale del Presidente Donald Trump.

La Casa Bianca, per parte sua, dice che il disegno di legge è volto a rinvigorire l’ economia degli Stati Uniti, e più soldi le aziende devono spendere, più posti di lavoro e crescita  possono creare. “Tutto nel nostro sistema fiscale ha lo scopo di incoraggiare gli investimenti “, ha dichiarato Gary Cohn, capo consulente economico di Trump, in un’ intervista della scorsa settimana a CNBC ma coloro che firmano la lettera, tuttavia, non la vedono così.

“Esortiamo il Congresso ad aumentare le nostre tasse per apportare ulteriori entrate, di cui abbiamo tanto bisogno, e a ripristinare gli investimenti in servizi vitali. Così facendo si contribuirà a creare posti di lavoro, a rafforzare la classe media e a garantire il successo economico dell’America”.