Economia

Gas, Nord Stream ripartirà il 21 luglio, ma a flusso ridotto

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Riavvio da parte di Gazprom alle esportazioni di gas dall’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream, ma il flusso sarà ridotto. E’ quanto scrive l’agenzia di stampa Bloomberg, citando alcune fonti secondo cui comunque la decisione finale ancora deve essere presa dal Cremlino, ma a quanto pare la data di riavvio è fissata per domani, 21 luglio 2022.

Il gasdotto, che rappresenta oltre un terzo delle esportazioni russe di gas naturale verso l’Unione europea, è fermo dall’11 luglio per dieci giorni per lavori di manutenzione annuale. In ogni caso, secondo quanto riferito, il gasdotto riprenderebbe a funzionare ma a una capacità ridotta, inferiore a circa 160 milioni di metri cubi al giorno.

Le parole di Putin e la replica di Von der Leyen

Anche il presidente russo Vladimir Putin nel corso del suo intervento a Teheran ha sottolineato che la Russia adempirà ai suoi impegni di fornire gas naturale all’Europa, ma avverte anche che i flussi attraverso il gasdotto Nord Stream potrebbero essere presto ridotti se le sanzioni impedissero ulteriori interventi di manutenzione sui suoi componenti.

“Gazprom ha sempre adempiuto e adempirà a tutti i suoi obblighi” ha detto Putin aggiungendo che, a meno che la turbina non riparta presto, i flussi potrebbero scendere la prossima settimana a circa il 20% della capacità. Putin ha anche detto che un’altra turbina dovrò essere sottoposta a manutenzione il 26 luglio.

Nel corso dell’incontro il presidente russo ha anche dichiarato che l’Ucraina non ha voluto perseguire un accordo di pace preliminare con la Russia a marzo e che non c’è “alcun desiderio” di perseguirlo ora. Putin ha anche detto che la Russia è pronta a “facilitare” le esportazioni di grano dall’Ucraina se le restrizioni sulle esportazioni di grano russo saranno allentate. “La turbina in manutenzione non è ancora tornata. Ma non è l’unica turbina al mondo. E comunque la turbina è in transito, arriverà presto, quindi non ci sono pretesti”, ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen soffermandosi sul caso della turbina in manutenzione in Canada alla base, secondo Gazprom, dello stop fino al 21 luglio dei flussi di metano attraverso Nord Stream 1. “Ho sentito le parole di Putin. Chiariamo che, al momento, Nord Stream non è operativo”, ha spiegato la presidente dell’esecutivo europeo.

Intanto secondo von der Leyen, i Paesi Ue dovrebbero ridurre la domanda di gas del 15% tra il primo agosto 2022 e il 31 marzo 2023, come propone la Commissione europea.

Gas: l’Italia fa accordi con l’Algeria

Draghi intanto tira dritto per affrancarsi dal gas russo, nonostante la crisi di governo in corso. Ieri il presidente del Consiglio ha incontrato il presidente algerino Tebboune, siglando ben 15 tra accordi, memorandum di intesa, protocolli di cooperazione e dichiarazioni di intese, che vedono in testa la fornitura di gas dall’Algeria al nostro paese.

L’occasione è stato il IV Vertice intergovernativo Italia-Algeria di Algeri, co-presieduto dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, e dal presidente della Repubblica algerina democratica e popolare Abdelmadjid Tebboune. Hanno partecipato il Ministro degli Esteri Di Maio, dell’Interno Lamorgese, della Giustizia Cartabia, della Transizione ecologica Cingolani, delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Giovannini, per le Pari opportunità e la Famiglia Bonetti. Queste le parole del presidente Draghi:

“Questo vertice ha anche confermato il nostro partenariato privilegiato nel settore energetico.  In questi mesi, l’Algeria è diventato il primo fornitore di gas del nostro Paese. Nei giorni scorsi, la società algerina Sonatrach ha comunicato il prossimo rilascio di 4 miliardi di metri cubi di gas verso l’Italia nell’ambito dell’accordo firmato con Eni ad aprile. Si tratta di un’accelerazione rispetto a quanto previsto, e anticipa forniture ancora più cospicue nei prossimi anni. Collaboriamo anche alle forniture e allo sviluppo di fonti rinnovabili, in particolare dell’idrogeno verde e dell’energia solare, eolica e geotermica. La transizione energetica è fondamentale per i nostri Paesi e fondamentale per l’Unione Europea”.