Economia

Gas, in arrivo nuove misure salva bollette. Il quadro su riserve e import

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il 31 marzo scadranno gli sconti implementati lo scorso anno per tutelare famiglie e imprese dal rincaro dei prezzi del gas e, ad oggi, non si sa con certezza se verranno prorogati.

Secondo quanto anticipato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, è allo studio un “provvedimento di urgenza” sulle bollette per il secondo trimestre dell’anno, con una “rimodulazione” dei crediti di imposta e un contributo, in vigore da ottobre, “a compensazione per le spese di riscaldamento, da erogare ai nuclei familiari mediante la bolletta elettrica”. Il nuovo decreto bollette per sostenere le spese di luce e gas delle famiglie e delle imprese italiane sarà esaminato nel Consiglio dei ministri del 28 marzo.

I provvedimenti in arrivo contro il caro bollette

Le nuove misure allo studio dell’esecutivo dovrebbero confermare l’Iva al 5% sul gas e il bonus sociale per le famiglie con Isee inferiore a 15.000 euro, che ha visto coinvolti oltre 8 milioni di utenti (5 milioni per la luce e 3,5 per il gas).

Il provvedimento terrà conto dei consumi, premiando le famiglie più virtuose con bonus per chi risparmia di più e fissando una soglia limite di riferimento per il costo di gas ed energia oltre la quale far scattare lo sconto fiscale.

Le imprese, invece, potrebbero godere ancora di un credito di imposta, rimodulato sul prezzo del gas, con un massimo pari al 45% per le imprese energivore e gasivore e al 35% per gli esercizi commerciali.

Proroga delle misure sugli oneri di sistema

Le nuove disposizioni dovrebbero confermare anche per il secondo trimestre l’azzeramento degli oneri di sistema nelle bollette del gas. Si tratta di costi fissi in bolletta che coprono spese statali legate, ad esempio, alla dismissione delle centrali nucleari, agli incentivi per l’utilizzo di fonti rinnovabili, al bonus elettrico e altre agevolazioni per le imprese.

Secondo i datidi  Arera relativi all’andamento del prezzo del gas naturale per un consumatore domestico tipo in regime di tutela, a febbraio 2023 l’azzeramento degli oneri di sistema ha determinato una riduzione di circa €31 centesimi/metro cubo a fronte di una spesa totale di 86,45 c€/m3. La spesa per materia gas si è attestata a 71 c€/m3, le spese di trasporto e gestione a circa 25 c€/m3 e le imposte a poco più di 21 c€/m3.

Lo stoccaggio di gas resta elevato

Ad oggi, le scorte di gas in Italia ammontano a oltre 110 TWh, con una quota di riempimento pari al 57% del totale, a fronte di consumo annuo di 725 TWh, con un rapporto stock/consumi al 15% circa.

È quanto si evince dall’aggiornamento giornaliero fornito da Gas Infrastructure Europe. Nell’Unione Europea, lo stoccaggio totale si attesta a 625 TWh, con una percentuale di riempimento del 55% e un rapporto stock/consumi sopra il 16,5%.

La Germania è il Paese con l’ammontare più elevato di riserve (quasi 160 TWh), una quota di riempimento pari al 64% del totale e un rapporto stock/consumi del 17,6%.

Lo scenario sulle importazioni di gas 

L’Italia resta dunque fortemente dipendente dalle importazioni, che si basano su un fragile equilibrio, come evidenziato nell’Osservatorio trimestrale sui dati economici italiani di Mazziero Research.

importazioni gas Italia per direttrice

Dall’analisi delle importazioni di gas suddivise per direttrice (escludendo l’apporto dalla Libia per il volume contenuto), emerge come “l’Algeria (Mazara del Vallo) sia diventata il maggior fornitore e al tempo stesso anche gli arrivi attraverso navi metaniere (LNG) siano in crescita.”

Per quanto riguarda l’Azerbaijan (Melendugno) “sembra non essere in grado di crescere ulteriormente e necessiterebbe investimenti nelle varie stazioni di pompaggio per poterlo fare. L’andamento declinante della Russia (Tarvisio) sembra essersi fermato e vede ultimamente una discreta ripresa, su cui comunque non è possibile fare affidamento.”

Ricordiamo che Baku ha in programma di raddoppiare entro il 2027 l’apporto di gas attraverso il TAP a 20 miliardi di metri cubi, dagli attuali 10 miliardi. Va anche sottolineato che a fine 2022 l’Azerbaijan ha siglato un accordo con la Russia per soddisfare la propria domanda interna, sollevando dubbi sull’utilità degli sforzi europei per limitare le esportazioni di Mosca.

importazioni gas Italia cumulative

Con riferimento al livello cumulativo di importazioni, Mazziero sottolinea che “dopo il forte incremento nei mesi estivi questo appare carente per circa un miliardo e mezzo di metri cubi. La mite stagione invernale ha permesso di non svuotare eccessivamente le scorte, ma al tempo stesso pone un monito su un’attenta attività durante la stagione estiva per tornare a riempire gli stoccaggi e questo lo si potrà fare solamente ampliando la capacità di rigassificazione con navi apposite”.