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Futures Usa in rialzo dopo Fmi e dato macro. Goldman: utili -58%

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New York – Positivi i futures Usa (valori a fondo pagina), dopo la proposta del Fondo Monetario Internazionale di incrementare le sue risorse disponibili per prestiti, di 1.000 miliardi di dollari.

L’istituto di Washington dovrebbe spingere Cina, Brasile, Russia, India, Giappone e i paesi esportatori di petrolio, a contribuire in maggiore misura. L’Fmi vorrebbe siglare l’accordo già dal meeting del 25-26 tra i ministri delle Finanze del G20 e i banchieri centrali.

Il Dow Jones Industrial Average potrebbe dunque proseguire nella scia positiva, che l’ha già portato ai massimi da 5 mesi.

Intanto, nessuna reazione particolare al dato relativo all’indice dei prezzi alla produzione di dicembre, che sono saliti meno delle attese. Da segnalare tuttavia che su base annua la componente core ha registrato il rialzo più forte dal giugno del 2009, salendo nell’intero 2011 del 3%.

Sempre dal fronte economico negli Stati Uniti, i dati sulla domanda di mutui hanno registrato un aumento del +23,1%, rispetto a +4,5% del mese precedente.

A essere stata resa noto è stato anche la l’indice della produzione industriale, che a dicembre è salito dello 0,4%, poco al di sotto delle stime degli analisti.

La Banca Mondiale ha annunciato di aver rivisto al ribasso le stime sulla crescita economica globale per il 2012, dal 3,6% al 2,5%. L’eurozona potrebbe subire una contrazione dello 0,3%. Le stime per gli Stati Uniti sono state riviste dal 2,9% al 2,2%. Duro colpo per le stime sulla domanda di materie prime e i metalli sono ora in leggero calo.

Ripresi in giornata i negoziati sullo swap del debito greco.

Tra i titoli occhi puntati su Yahoo, dopo l’annuncio che il co-fondatore Jerry Yang ha deciso di lasciare dopo 17 anni. Il mercato accoglie in positivo la notizia e a Francoforte il titolo sale del 2,1%.

Sotto i riflettori ancora in finanziari, dopo i conti del quarto trimestre di Goldman Sachs. La banca ha sofferto una forte flessione degli utili, pari al 58%, a fronte di un calo del 43% del fatturato che deriva dalle operazioni di investment banking. In questo caso, il giro d’affari è sceso a $857 milioni, attestandosi su base trimestrale al secondo valore minimo dall’inizio della crisi finanziaria. L’utile per azione è sceso a $1,84 dai $3,79 dello stesso periodo dell’anno precedente. Il fatturato complessivo, su base netta, è sceso del 30% a $6,05 miliardi, al di sotto delle stime degli analisti, pari a $6,55 miliardi. Il titolo tuttavia registra una performance positiva, in quanto gli utili, pur in calo, hanno battuto comunque le stime del consensus.

Sul fronte valutario, intanto, l’euro avanza ancora nei confronti del dollaro e al momento guadagna l’1,37% a quota $1,2831; nei confronti del franco svizzero la moneta unica è a CHF 1,2089, praticamente piatta, mentre contro lo yen è a JPY 98,57 (+1,41%).

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in progresso dell’1,12%, a quota $101,84 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono in calo a $1.653,10 l’oncia (-0,15%).

Alle 14.44 ora italiana (le 8.44 di New York), i futures sull’indice S&P500 sono in rialzo di 3,9 punti, (+0,30%) a 1.293,20 punti.

I futures sul Nasdaq avanzano di 10,50 punti, (+0,44%) a 2.400,25 punti.

I futures sul Dow Jones mettono a segno un incremento di 26 punti (+0,21%), a 12.446 punti.

Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano in calo all’1,851%.