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Fugnoli: è ora di pensare a un piano di evacuazione

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Non si tratta di una fuga improvvisa, ma a maggior ragione se alle elezioni francesi vincerà come sembra Emmanuel Macron, si tratterà piuttosto di un piano di evacuazione graduale. Se il candidato centrista si imporrà come dicono i sondaggi nel voto di domenica, il mercato azionario dovrebbe reagire con un altro bel rialzo a partire da lunedì. È a quel punto che conviene iniziare a mettere in atto il progetto di fuga. È il consiglio dispensato da Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos.

Nel suo ultimo report settimanale di consiglio di investimenti “Il Rosso e il Nero” il popolare analista suggerisce di “impostare un programma graduale e dosato di alleggerimento da distribuire tra la fine di agosto e la fine dell’anno. Se nel frattempo dall’America arriveranno segnali positivi sulle riforme, come è ancora perfettamente possibile, il programma di alleggerimento potrà essere ulteriormente rallentato o magari sospeso”.

Il suggerimento vale per chi non è rimasto sempre fuori dal rischio e anche per chi non fa parte di quelli che sono sempre stati “investiti” negli ultimi anni. In una situazione intermedia di portafoglio, “prima di considerare se ridurre o aumentare il profilo di rischio ha senso allocarlo in modo ottimale”. Fugnoli dice di uscire dall’America, “salvo casi particolari”, e anche dal dollaro, “non perché siano in vista spettacolari inversioni di tendenza ma semplicemente perché ci sono occasioni migliori in Europa, in Giappone e nei paesi emergenti, sia come azioni sia come valute”.

Fatto questo, secondo lo strategist, si può lasciare correre il rialzo e limitarsi a realizzi isolati fino a settembre per due ragioni. La prima è che in America, anche nel caso peggiore in cui alla fine non uscisse dal Congresso nessuna riforma, per qualche altro mese il mercato continuerà ancora a sperarci. La seconda è che la Bce non farà niente di serio per disturbare il flusso di notizie economiche positive almeno fino alle elezioni di settembre in Germania e, probabilmente, in Italia.

“Tra agosto e settembre se nel frattempo il mercato si sarà rafforzato ulteriormente – continua Fugnoli – si potrà iniziare ad alleggerire più seriamente l’Europa, arrivando con un posizionamento neutrale ai mesi finali dell’anno, quando la Bce assumerà un atteggiamento più normalizzatore su tassi e Quantitative easing.

“Per ultima, da alleggerire, sarà l’Italia, nel caso probabile in cui alla fine continuino a prevalere forze di sistema. Per l’Europa e per l’Italia teniamo presente che i flussi di investimento dall’estero, una volta messi in moto da eventi positivi o comunque rassicuranti, durano almeno due-tre mesi”, conclude Fugnoli.