Economia

Francia, economia: dopo due anni i primi effetti della cura Macron

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PARIGI (WSI) – E’ tempo di vacanza anche in Francia e le flotte di autobus che percorrono le autostrade d’Oltralpe suggeriscono che il primo tentativo del presidente Emmanuel  Macron di riattivare l’economia sta prendendo il via.

In realtà il primo tentativo non è stato fatto da Macron in qualità di presidente ma come ministro dell’economia nel secondo governo Valls. Due anni fa infatti Macron adottò una legge che permetteva ai passeggeri degli autobus di viaggiare su percorsi più lunghi, finora riservati solo ai treni.

Prima che esistessero questi autobus, probabilmente avrei dovuto chiamare mia madre per farmi pagare il viaggio.

Racconta a Bloomberg Odile Thiebatur, uno dei viaggiatori degli autobus promossi da Macron con tariffa a senso unico a soli 9 euro, circa un terzo del biglietto del treno. Da quando si è presentato al potere il 39enne Emmanuel Macron ha riacceso le speranza degli imprenditori promuovendo cambiamenti profondi con nuove regole del lavoro e tagli alle imposte, e ha anche promosso nuove start up per sfruttare le competenze tecnologiche francesi.

Il suo esperimento sui trasporti ha mostrato i vantaggi della liberalizzazione in un paese che si è sempre dimostrato restio ai cambiamenti. Ad agosto di due anni l’allora ministro dell’economia Macron attuò un pacchetto di misure noto come legge di Macron che non solo ha previsto novità sul fronte dei trasporti con le agevolazioni per gli autobus ma mirava ad allargare la liberalizzazione ad altri settori quali notai e farmacisti ma poi la legge è stata ritirata per le pressioni delle lobby.

La liberalizzazione nel settore degli autobus è un chiaro segnale di un inizio di una più ampia riforma della legge sulla concorrenza, l’avvio del lavoro che spera di attuare il nuovo inquilino dell’Eliseo che ha senza dubbio rotto con la tradizione con le sue ultime azioni, come il duello con l’Italia per i cantieri Stx.

Certo è che la riforma degli autobus sta prendendo piede solo dopo due anni, il che dimostra come la Francia è pronta per le riforme ma dovrebbero essere fatte a piccole dosi.