Economia

FinTech pronto a raccogliere l’assist da Covid-19: per Consob verso rapida evoluzione di domanda e offerta

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La digitalizzazione è uno degli aspetti che ha trovato ‘terreno fertile’ nello scoppio della pandemia, diventando da opportunità a necessità. Nel 2020, anno che resterà nella memoria di tutti, sono state inevitabilmente riscritte e riviste le esigenze in vari ambiti. E soprattutto nei mesi del lockdown, il mondo tecnologico e digital (nelle varie forme e declinazioni) è stato un valido supporto in ambito lavorativo (il massiccio ricorso allo smart working) e di svago (con le molteplici offerte a disposizione dell’industria della tv in streaming), ma si è assistito anche a una spinta ulteriore nell’innovazione dei servizi finanziari.

 

Insomma, oltre all’emergenza sanitaria esplosa nei mesi scorsi e ai forti impatti sulla crescita economica dei paesi coinvolti, la pandemia sta contribuendo (con risvolti positivi) ad accelerare dei processi “potenzialmente idonei a modificare radicalmente il contesto socio-economico di riferimento”. Presentando il report “La crisi Covid-19. Impatti e rischi per il sistema finanziario italiano in una prospettiva comparata”, in cui ha analizzato l’impatto delle conseguenze economiche del Covid-19 nel primo semestre 2020, Consob individua, in particolare, tre processi che potrebbero avere le spinte maggiori dall’attuale scenario: la de-globalizzazione, la green economy (parallelamente, lo sviluppo della finanza per la crescita sostenibile), ma anche il FinTech.

 

Consob dedica un ampio capitolo all’accelerazione del FinTech, un fenomeno che negli ultimi anni ha rivoluzionato il comparto dei servizi di pagamento e sta gradualmente sviluppando nel comparto dei servizi finanziari. “Il lockdown prima e la propensione a mantenere volontariamente forme di distanziamento sociale poi, potrebbero favorire una rapida evoluzione del fenomeno sia dal lato dell’offerta sia dal lato della domanda”, sostiene l’autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari che si rivolge direttamente alle banche e agli operatori dei mercati finanziari. Secondo il rapporto Consob, i soggetti capaci di rimodulare e adeguare i propri modelli di business in modo “efficiente e tempestivo alle nuove tendenze potrebbero diventare i propulsori di profonde innovazioni dell’offerta di prodotti e servizi bancari e finanziari”.

 

L’altra risvolto da considerare e che va di pari passo è una più rapida accettazione della tecnologia da parte degli utenti e una propensione crescente all’utilizzo di canali e piattaforme digitali.  “L’eventuale accelerazione della digitalizzazione dei servizi finanziari, pur essendo foriera di potenziali vantaggi per tutti i partecipanti dei mercati finanziari, potrebbe aumentare – avverte l’Autorità guidata da Paolo Savona – il rischio di esclusione finanziaria di alcune categorie di utenti e rendere attuali profili di attenzione, ai fini della tutela degli investitori e della stabilità dei mercati finanziari, che fino allo scoppio della crisi si era ritenuto prematuro affrontare”.  Tra questi gli esperti Consob indicano il potenziamento della connettività e l’innalzamento delle competenze digitali e finanziarie degli italiani, che gli ultimi dati disponibili mostrano essere al di sotto della media dei paesi europei, nonché il rafforzamento dei presidi della privacy e della sicurezza cibernetica.

 

Articolo di Daniela La Cava