Economia

Fed: Powell apre a taglio dei tassi a luglio. Borse festeggiano

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Il rapporto sull’occupazione americana di giugno, diffuso venerdì scorso e nettamente migliore delle stime, non ha cambiato l’outlook della Federal Reserve. Lo ha detto ieri il governatore della banca centrale Usa, Jerome Powell, nel corso della sua testimonianza semestrale al Congresso americano, lasciando così intendere la volontà di procedere ad un taglio dei tassi di interessa Usa nel corso del vertice di fine mese del 30 e 31 luglio. Secondo gli investitori si tratta di un chiaro segnale che porterebbe a un taglio del tasso di riferimento per i prestiti, dello 0,25%.

Secondo il numero uno dell’istituto centrale Usa, inoltre, molti membri della Fed sono “disponibili” a considerare una “politica monetaria più accomodante”. Tanto basta a far volare la Borsa di New York, con l’indice S&P500, quello delle società a maggior capitalizzazione, che viaggia a ritmo di record toccando e superando per la prima volta nella sua storia i tremila punti.

Powell ha quindi confermato le persistenti incertezze sulla crescita globale dovute alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, alla Brexit ancora indefinita e il limite del debito federale americano che non è stato ancora deciso.

Guardando all’economia  americana, il governatore della Fed ha confermato che i  fondamentali della crescita americana restano solidi. E che il mercato del lavoro “resta sano” e la spesa dei consumatori è stata “consistente”.

Tuttavia l’outlook sull’economia non è migliorato nelle ultime settimane. Motivo per il quale la Fed, ha rassicurato il governatore, è pronta ad agire “in modo appropriato per sostenere l’espansione”.

E sulla necessità di tagliare i tassi di interesse, ieri il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, l’unico ad avere voluto un taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione del mese scorso della banca centrale Usa,  è tornato a fare la colomba, affermando la necessità di tagliare il costo del denaro più di un quarto di punto percentuale.

“Un taglio di 25 punti base non avrà un impatto” ha detto in un’ intervista al Wsj, Bullard ha spiegato di non essere sorpreso dalle critiche di Donald Trump, che preme da tempo per un taglio dei tassi. Trump “viene dal mondo del real estate. Ogni immobiliarista che ho incontrato è a favore di tassi bassi”.

Positiva la reazione dei mercati con la Borsa Usa, che ha aggiornato nuovi record. L’indice S&P 500 ha sfondato quota 3.000 per la prima volta in assoluto, per poi chiudere a 2.993,07 punti (+0,5%); il Dow Jones ha segnato un rialzo di 76.71 punti, o +0,3%, a 26.860 dopo un rally di quasi 200 punti, mentre il Nasdaq Composite ha segnato il record di chiusura a 8.202,53 punti.

Powell ha mandato infine un segnale chiarissimo alla Casa Bianca: se si deciderà di imprimere un nuovo stimolo alla ripresa non sarà certo per le pressioni del presidente americano. Anzi, Donald Trump è avvertito: “Anche se mi dovesse chiedere di dimettermi non lo farei”.