Settimana calda quella in partenza oggi per i mercati. Tra gli appuntamenti più attesi dell’ottava, mercoledì sera il presidente della Fed Jerome Powell comunicherà in conferenza stampa le decisioni della Banca centrale Usa sul conto del denaro dopo la due giorni di riunione del FOMC.
Le attese sono per una conferma dei tassi attuali, ovvero nella forchetta tra 2,25% e 2,50% anche se, secondo il Wall Street Journal, sul tavolo di discussione ci sono già gli scenari che potrebbero richiedere un taglio.
Niente di imminente, visto che ruota tutto intorno all’inflazione: solo se restasse per un periodo prolungato sotto il 2% si incomincerebbe a parlare di un eventuale ritocco al ribasso. Ipotesi esclusa dagli analisti di Ing , soprattutto dopo il dato sul Pil nel I trimestre, volato al +3,2% battendo ogni previsione.
Dettagli, per il presidente Usa Donald Trump, il quale, consapevole che con un ritmo di sviluppo superiore al 3% sarà più facile strappare un secondo mandato alla Casa Bianca, continua a fare pressing sulla Fed affinché tagli i tassi d’interesse.
Un messaggio reso ancora più esplicito da Larry Kudlow, il consigliere economico della Casa Bianca, che ha promesso che gli Usa cresceranno anche quest’anno del 3% (nel 2018 c’era stato un +2,9%, la performance migliore dal 2015) e ha insistito sul fatto che i tassi devono essere tagliati a fronte di un’inflazione in frenata, cosa che potrebbe indicare nel lungo termine una domanda debole.
“L’inflazione continua a scendere sempre più in basso – ha detto Kudlow – Anche per i membri della Fed, dal governatore in giù, ciò potrebbe aprire la porta a un calo dei tassi”.
All’interno del board le visioni restano opposte mentre per ora l’economia Usa, come confermato dall’ultimo Beige Book, mantiene un ritmo di espansione “tra il lieve e il moderato” nonostante le preoccupazioni per l’impatto della guerra dei dazi.