Economia

Fed, alza stime inflazione ma niente tapering. Tassi in rialzo nel 2023

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Poche le sorprese in arrivo da Washington visto che la Fed ha apportato solo minime variazioni alla sua dichiarazione diffusa al termine del meeting di politica monetaria del 15-16 giugno.

Fed, cosa cambia

La banca centrale Usa ha confermato oggi il tasso di riferimento Usa in un intervallo compreso tra lo 0% e lo 0,25%. La decisione è stata presa con il voto unanime di tutti i membri del comitato di politica monetaria. Tuttavia ha innalzato le aspettative sull’inflazione al 3,4% per il 2021 e ha anticipato le tempistiche attese di un eventuale rialzo dei tassi (i primi due sono previsti nel 2023, anziché a partire dal 2024).
Nessun riferimento, invece, al tapering, come invece pronosticavano numerosi analisti.

Nel comunicato del Fomc sono cambiate solo le descrizioni sulla situazione pandemica, con un aperto riferimento al progresso nelle vaccinazioni. Restano le medesime tutte le indicazioni di policy, anche se il Fomc ha riconosciuto che ormai il tasso d’inflazione non viaggia più al di sotto del target di lungo termine al 2%.
Fatto di per sé poco rilevante, dal momento che tutta la parte successiva resta la stessa: “Il Comitato prevede di mantenere un orientamento accomodante della politica monetaria” fintantoché “l’inflazione sarà in media del 2% nel tempo e le aspettative di inflazione a lungo termine rimarranno ben ancorate al 2%”.

Economia Usa crescerĂ  del 7% nel 2021

Al termine del meeting la Fed ha diffuso anche le nuove stime per l’economia a stelle e strisce: per quanto riguarda il Pil è stata rivista al rialzo al 7% nel 2021 (+6,5% la stima di marzo), mentre per il 2022 è stata confermata una crescita dell’economia Usa del 3,3%.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, la Fed stima negli Stati Uniti un tasso di disoccupazione al 4,5% per il 2021 e al 3,8% nel 2022.