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Evergrande, trovato accordo su debito. Borse in ripresa

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Il ramo principale del colosso immobiliare cinese Evergrande, Hengda, ha comunicato alla Borsa si Shenzhen che riuscirà ad onorare il pagamento di 232 milioni di yuan (35,9 milioni di dollari) di debito onshore in scadenza domani, 23 settembre. Non sono state fornite indicazioni precise, però, su quando e come gli importi concordati saranno effettivamente pagati. Inoltre, non è stato chiarito se il gruppo Evergrande sarà in grado di rimborsare anche il debito offshore da 83,5 miliardi di dollari in scadenza lo stesso giorno – nella mattinata di mercoledì l’obbligazione veniva scambiata a 0,26 dollari.

La notizia, tuttavia, è stata sufficiente a lenire il timore di un default e a dare manforte ai listini internazionali: l’S&P 500 accelera al +0,8%, mentre l’Euro Stoxx 600 avanza dello 0,9%. Bene in particolare il Ftse 100 le cui aziende minerarie sono particolarmente esposte alla Cina (+1,4%).
Nelle scorse ore la Banca centrale cinese ha deciso di intervenire per rafforzare il sistema bancario attraverso accordi di reverse repo che hanno permesso di iniettare nel sistema l’equivalente di 18,6 miliardi di dollari.

Evergrande: “Usciremo presto dai giorni bui”

In una lettera inviata al suo staff il presidente di Evergrande Xu Jiayin, che è stato nel 2017 l’imprenditore più ricco del Paese, ha dichiarato che la società “uscirà presto dai suoi giorni più bui”.
Quello di Evergrande, con oltre 300 miliardi di dollari di debito, è il rischio-bancarotta più grande che il governo cinese sia mai stato chiamato a gestire, con potenziale impatto per i fornitori e sui progetti immobiliari rimasti in sospeso per carenza di liquidità. “E’ probabile che vedremo un intervento del governo che dia un po’ di sollievo ai creditori nazionali”, ha detto al Financial Times Francesco Sandrini, senior strategist multi-asset di Amundi, “le autorità cinesi faranno il meglio che possono per contenere qualsiasi ricaduta”.