Economia

Evasione fiscale: lente del fisco su falsi crediti e aiuti Covid

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L’evasione fiscale resta nel mirino del Governo, che ora punta i riflettori soprattutto su falsi crediti, fuga di capitali all’estero, commercio elettronico, aiuti Covid e compliance. È quanto si legge in un articolo del Sole 24 Ore, da cui emerge che su queste rotte si concentra l’analisi di rischio coordinata di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate.

Evasione fiscale, dove si concentreranno i controlli

Un primo filone di analisi, spiega il quotidiano, ha riguardato l’utilizzo in compensazione di debiti tributari e previdenziali con crediti d’imposta inesistenti. Nel mirino, in particolare, quei contribuenti che hanno utilizzato in compensazione” crediti d’imposta per ricerca e sviluppo nei periodi d’imposta dal 2016 al 2021 e che risultano connotati da rilevanti indici di anomalia (ad esempio ricerca e sviluppo difficilmente compatibile con l’attività economica dichiarata)”.

Nel mirino di GdF ed Entrate è finito anche il boom registrato dall’e-commerce nel pieno della pandemia. I fari si sono accesi soprattutto su chi “pur con volumi di vendita molto rilevanti, non hanno presentato dichiarazioni dei redditi e Iva, conseguendo così un indebito vantaggio a danno degli operatori tradizionali”.

Un altro capitolo riguarda anche i soggetti destinatari delle comunicazioni per l’adempimento spontaneo “che non hanno giustificato anomalie comunicate o non hanno modificato il loro comportamento a seguito dell’invito dell’Agenzia”. Particolare attenzione ai contribuenti rimasti inerti dopo le lettere di compliance fondate sulle informazioni relative ai redditi esteri arrivati grazie al Common reporting standard (Crs).

Ultimo, ma non per importanza il filone di indagine che riguarda i fondi COVID. “Con un protocollo d’intesa sottoscritto nel novembre 2020, sono state sviluppate analisi del rischio mirate sul diritto di accesso ai contributi a fondo perduto erogati con i provvedimenti emergenziali.  I criteri di rischio, ad esempio, si riferiscono alla verifica della condizione dei ricavi (se prevista), della corretta indicazione della percentuale del contributo in base alla dimensione del richiedente” conclude il quotidiano.