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Esg, un rating uniforme per spingere la sostenibilità

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“La visione degli Esg è molto forte in Europa ed i principali investitori europei, tra cui anche Banca Generali, si avvalgono di rating Esg disponibili nel mercato. Occorre però lavorare sulle regole e, parallelamente, sull’educazione delle aziende e degli investitori. È questo il modo per collegare veramente la sostenibilità all’economia reale”. Ne è convinto Carmelo Reale, responsabile dell’area General Counsel e Group Sustainability di Banca Generali.

Intervenuto al Salone Sri 2021 in occasione della tavola rotonda “Dal prodotti sri all’economia reale”, moderata da Fabrizio Guidoni – vice direttore di Wall Street Italia,  il manager della Banca private ha sottolineato “l’importanza di adottare regole comuni come primo passo per uniformare la sostenibilità e renderla una matrice universale in grado di trainare gli investimenti in Europa ed in altre nazioni, rimarcando – tuttavia- che è necessario tenere in considerazione le unicità di ogni azienda e del settore in cui opera”.

Un direzione che interessa anche agli asset manager, come ha confermato Fabio Ranghino, Head of Strategy & Sustainability di Ambienta SGR: “Da oltre 14 anni ci muoviamo all’interno dei private markets e dei grandi mercati dedicandoci esclusivamente a investire in aziende che forniscono soluzioni a problematiche ambientali. Oggi il mondo finanziario ha capito la domanda latente di prodotti legati a questi argomenti, ma occorre fare chiarezza in mezzo a un fiorire di prodotti con definizioni simili ma spesso molti diversi. E’ importante che nel tempo gli indicatori, i rating aiutino a distinguere le diverse tipologie di prodotti e le aziende davvero meritevoli perché impegnate in un percorso di transizione sostenibile.”

In questo percorso di transizione, l’Italia può però proporsi come benchmark di riferimento anche grazie alle molte aziende che si stanno distinguendo per i grandi sforzi messi in campo in termini di trasparenza e sostenibilità.

Tra queste aziende c’è sicuramente Snam. La società di infrastrutture energetiche sta infatti attraversando un percorso di transizione centrale per il raggiungimento di quegli obiettivi climatici centrali per Cop26. Come ha dichiarato l’Esg Officer della società, Sofia Maroudia: “Noi operiamo in un settore che sta cambiando velocemente. La sostenibilità non è un nice to have ma è una chiave del business. Occorre uniformare il linguaggio Esg per renderlo universalmente decifrabile e comparabile tra le varie aziende.”