Economia

ESG, BNP Paribas AM al controllo di International Woodland Company

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BNP Paribas Asset Management (BNPP AM) ha acquisito una quota di maggioranza in International Woodland Company, società danese leader nel settore degli investimenti nelle risorse naturali, con più di 30 anni di esperienza nella fornitura di servizi di gestione e consulenza nell’ambito di investimenti in foreste per la produzione di legname biodinamico, agricoltura e servizi per gli ecosistemi, tra cui crediti di carbonio e progetti di conservazione. David Vaillant, membro del comitato esecutivo di BNPP AM, commenta:

“Il nostro investimento in IWC è pienamente in linea con il nostro impegno di gestore leader in materia di investimenti sostenibili: manteniamo per i nostri clienti uno sguardo orientato al futuro sui temi legati alla sostenibilità e ci concentriamo sempre più sulle strategie di investimento sostenibile, in particolare nei mercati privati. Questo passo rappresenta una componente fondamentale delle nostre roadmap su Net Zero e Biodiversità, oltre ad essere in linea con iniziative più ampie del Gruppo BNP Paribas mirate a proteggere e ripristinare le foreste e la biodiversità, come la Zero Net Deforestation o Act4nature. Stiamo assistendo a un crescente interesse da parte dei nostri clienti per l’investimento nella silvicoltura come classe di attivo, e attraverso IWC siamo molto lieti di poter offrire loro una gamma arricchita di soluzioni sostenibili che completano le nostre attuali capacità nei mercati privati e contribuiscono a ridurre il fabbisogno finanziario per l’azzeramento delle emissioni nette, consentendo una giusta transizione per la natura”.

L’operazione, si legge nella nota, dovrebbe concludersi nel primo semestre del 2023 ed è soggetta all’approvazione normativa da parte dell’Autorità di vigilanza finanziaria danese. L’acquisizione si inquadra nell’espansione dell’offerta di investimenti sostenibili di BNPP AM, nonché nell’ampliamento della sua piattaforma di investimento sui mercati privati, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze degli investitori orientati all’espansione della componente di investimento sostenibile sui mercati privati. Otto Reventlow, ceo di IWC, commenta:

“Accogliamo con favore l’investimento di BNP Paribas Asset Management in IWC e non vediamo l’ora di collaborare con loro per far crescere insieme l’universo degli investimenti in capitale naturale. Entrambe le società condividono una visione che mette insieme il dovere fiduciario e il contributo attivo alla transizione verso un mondo sostenibile. Riteniamo che il legno sia il materiale da preferire in un mondo che tende alla neutralità rispetto al carbonio, e che la produzione agricola sia su un importante percorso per fornire proteine sostenibili al cittadino globale. Questa partnership consentirà a IWC di espandere la sua capacità distributiva e di sviluppare le sue risorse nel campo della sostenibilità e della tassonomia UE a beneficio dei nostri clienti attuali e futuri”.

Silvicoltura e agricoltura proteggono dall’inflazione

La silvicoltura, l’agricoltura e le relative strategie incentrate sul capitale naturale hanno interessanti profili di rischio-rendimento e sono elementi importanti nella mitigazione del cambiamento climatico e nel percorso verso l’azzeramento delle emissioni nette. La silvicoltura, ad esempio, offre rendimenti interessanti e può servire a proteggere dall’inflazione, nonché le opportunità connesse ai progetti di conservazione e di sequestro del carbonio.

Quasi tutti gli scenari climatici si affidano alle tecnologie di emissione negativa, che riguardano in particolare le foreste e i cambiamenti nella destinazione d’uso del suolo, per arrivare ad emissioni nette zero e limitare il riscaldamento globale a 1.5-2° C. Lo scopo è quello di compensare le emissioni biogeniche e quelle generate da settori ad alte emissioni strutturali non eliminabili. Oltre a questo, la silvicoltura offre molti benefici, tra cui la conservazione della biodiversità e la gestione del ciclo dell’acqua. Come ha osservato il World Resource Institute nel suo recente rapporto Not Just Carbon, il sistema climatico globale non può funzionare senza foreste sane.

Il mercato degli investimenti in capitale naturale è ancora relativamente ridotto: si stima che il patrimonio istituzionale sia inferiore a 100 miliardi di dollari, pari a circa lo 0,1% del Pil globale. Ciò si confronta con una spesa pubblica globale stimata di circa 500 miliardi di dollari l’anno per attività che possono essere dannose per la biodiversità. Tuttavia, il mercato del capitale naturale è in rapida evoluzione, incoraggiato da iniziative delle Nazioni Unite e di altre agenzie sovranazionali, e dovrebbe essere accompagnato dal continuo sviluppo degli investimenti ad esso associati e dalla crescente consapevolezza dei clienti in materia. La finanza privata ha chiaramente un ruolo da svolgere nell’affrontare le sfide dell’incremento e della protezione del capitale naturale.

Essa può allo stesso tempo rivolgersi agli investitori istituzionali che desiderano diversificare in attivi decorrelati con soluzioni in grado di offrire una copertura dell’inflazione e rendimenti corretti per il rischio interessanti. Queste soluzioni soddisfano inoltre i requisiti di coloro che cercano strategie di investimento sostenibili in grado di generare un impatto ambientale e sociale tangibile e di contribuire agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.