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Eni sospende la quotazione di Plenitude. Ecco perchè

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Le turbolenze di mercato mettono i stand-by i piani di Eni di quotare, nel mese di luglio, Plenitude, il ramo d’azienda specializzato nelle energie rinnovabili. A comunicarlo è il gruppo guidato da Claudio Descalzi, che in una nota ha spiegato:

“Dall’annuncio da parte di Eni e Plenitude dell’Intention to Float, lo scorso 9 giugno le condizioni di mercato si sono deteriorate. Malgrado le due società abbiano riscontrato da parte degli investitori un forte e diffuso interesse per Plenitude, nonché un significativo consenso sulla sua strategia, Eni ha valutato che la volatilità e l’incertezza che attualmente coinvolgono i mercati richiedano un’ulteriore fase di monitoraggio. Eni e Plenitude continueranno quindi a monitorare il mercato e a sviluppare la propria strategia di offerta di un’energia decarbonizzata a tutti i propri clienti, attraverso lo sviluppo degli investimenti nelle rinnovabili e nella mobilità elettrica“.

Secondo il piano reso noto a inizi giugno l’operazione, per il quale Eni aveva già depositato presso la Consob il prospetto informativo, avrebbe dovuto poggiare su un’offerta pubblica e un contestuale collocamento istituzionale riservato a investitori qualificati e avrebbe puntato a fornire un’adeguata liquidità sul mercato secondario.

Plenitude: che cosa fa

Nata nel 2017 dal processo di societarizzazione delle attività retail gas & power di Eni, Plenitude opera oggi nella generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nella vendita di energia e servizi energetici a clienti retail e nella gestione di una rete capillare di punti di ricarica per veicoli elettrici.

Il gruppo conta oltre 2.000 dipendenti, fornisce gas ed energia a circa 10 milioni di clienti, dispone di un portafoglio di circa 1,4 GW di capacità di generazione di energia rinnovabile installata e in esercizio e ha l’obiettivo di raggiungere oltre 6 GW installati al 2025 e oltre 15 GW al 2030.

Nel settore della mobilità elettrica, a marzo 2022 possiede una rete di circa 7.300 punti di ricarica, che prevede di ampliare fino a circa 30.000 punti di ricarica previsti entro il 2025 e a oltre 35.000 entro il 2030.