Economia

Inter: oggi la partita più difficile. Si rischia il passaggio al fondo Oaktree

Giornata decisiva, quella odierna, per il futuro dell’Inter. Il club nerazzurro rischia infatti di passare nelle mani del fondo Oaktree, qualora Suning, gruppo cinese che controlla la società sportiva, non dovesse trovare un accordo sulla restituzione del prestito, che scade oggi 20 maggio. Prestito concesso nel 2021 dal fondo statunitense per 275 milioni. E che, con un tasso di interesse del 12%, è salito, raggiungendo quota di 395 milioni.

“Ci impegniamo a lavorare per una risoluzione pacifica con Oaktree – ha detto in una nota il presidente dell’Fc Internazionale, Steven Zhang (nella foto)- ma si sta creando una situazione di rischio per il Club che potrebbe metterne seriamente a repentaglio la stabilità. E poi, ha aggiunto. “Nel corso dei mesi che hanno condotto alla data di scadenza della struttura di finanziamento con Oaktree, abbiamo fatto ogni tentativo per trovare una soluzione amichevole con il nostro partner compresa l’offerta di molteplici possibilità per Oaktree di ottenere un ritorno finanziario completo e immediato. Purtroppo, i nostri sforzi finora sono stati esasperati da minacce legali e dalla mancanza di un coinvolgimento significativo da parte di Oaktree”.

Tre scenari possibili

Secondo quanto spiegato ieri dal Financial Times, il prestito concesso da Oaktree nel 2021 aveva una scadenza triennale e prevedeva la vendita dell’Inter da parte di Suning. Dalla cessione sarebbe dovuto scaturire un profitto in parte destinato allo stesso fondo.  Ma le cose non sono andate come previsto.

Nel tentativo di mettere una pezza alla situazione sempre più complessa, Suning ha provato, finora senza successo, a concludere un accordo di rifinanziamento con Pimco con l’obiettivo di liquidare entro oggi il debito con Oaktree.

A questo punto si aprono tre scenari possibili: il primo è che Oaktree conceda, all’ultimo minuto, uno slittamento dei termini rispetto alla scadenza. La seconda via: che tra Inter e Oaktree riparta il dialogo su un rifinanziamento con termini temporali brevi.

E poi c’è il terzo scenario, ovvero che Oaktree escuta il pegno sulle azioni e dunque prenda immediatamente il controllo dell’Inter. In quest’ultimo caso, Oaktree finirebbe comunque per gestire un futuro passaggio di mano della società nerazzurra verso un nuovo proprietario al miglior prezzo per ottenere una plusvalenza (ci sarebbe una clausola ad hoc nel contratto che garantisce tra il 15% e il 20% sul prezzo di vendita superiore a una certa soglia).

I conti

Lo scudetto porta anche a conti previsti in miglioramento per l’Inter.

“Dopo aver chiuso il bilancio in rosso di 85 milioni nella passata stagione, nell’esercizio 2023/24 la perdita dovrebbe dimezzarsi. A far salire il fatturato – si legge sul sito del club nerazzurro – oltre alle plusvalenze per le cessioni di Onana e Brozovic la scorsa estate, saranno in particolare i diritti tv della Serie A (atteso incasso da circa 100 milioni di euro rispetto agli 87 della annata precedente) e le sponsorizzazioni, con accordi per un valore pari a 76 milioni rispetto ai 53 del 2022/23, cifra inoltre che non comprende i bonus per la conquista dello scudetto. Dal punto di vista dei costi, il bonus garantito alla squadra dovrebbe aggirarsi intorno ai tre milioni di euro, mentre poi ci sono anche i bonus all’interno dei singoli contratti: nel 2021/22 l’Inter ha pagato circa 30 milioni in premi di rendimento, scesi a 24 milioni nel 2022/23”.

Chi è il fondo Oaktree Capital Management

Oaktree Capital Management è è una società statunitense di gestione patrimoniale specializzata in strategie di investimento alternative, nato nel 1995 a Los Angeles. Uomo chiave del fondo è l’attuale co-presidente Howard Stanley Marks, classe 1946, che ha dato vita al fondo nel 1995 fa insieme ad altri 5 soci.

La società, quotata alla Borsa di New York, al 31 dicembre 2023 gestiva 190 miliardi di dollari di asset in gestione per la sua clientela che comprende 73 dei 100 maggiori piani pensionistici statunitensi, nonché fondi pubblici, fondazioni, società societarie e assicurative, fondi di dotazione e fondi sovrani. In Italia ha all’attivo investimenti per circa 7 miliardi di euro.

Nel 2019 Oaktree si è reso protagonista di un maxi investimento di un miliardo di euro nel nostro Paese nel settore degli hotel di lusso in alcune delle più rinomate località turistiche tra cui Taormina e Capri.