(Teleborsa) – L’eolico in Italia, come nel resto del mondo, ha raggiunto traguardi significativi in termini di Megawatt installati (oltre 5mila), di energia elettrica prodotta (6,7 TWh circa, pari al 2,1% del consumo interno lordo), di occupati stabili diretti (oltre 2500). Un successo raggiunto grazie ad una tecnologia competitiva e affidabile, che dimostra la capacità delle fonti rinnovabili di rappresentare oggi una prospettiva concreta e una direzione di marcia imprescindibile per raggiungere al 2020 gli obiettivi fissati dall’Unione Europea per le rinnovabili – e cioè soddisfare il 17% dei consumi finali – grazie al futuro sviluppo dell’eolico che può arrivare a 10mila MW installati attraverso nuovi impianti, parchi off shore, rewamping di impianti esistenti, mini e microeolico. Eppure sull’energia del vento in Italia si è scatenato un dibattito aspro e confuso. Nonostante i risultati, lo si accusa di fare scempio del paesaggio, di non essere abbastanza efficiente e di accaparrare tutti gli incentivi destinati alle rinnovabili. Ma è davvero l’eolico il nemico dell’ambiente? Per fare chiarezza e promuovere un’informazione trasparente Legambiente in collaborazione con l’ANEV ha organizzato, oggi a Roma, un convegno dal titolo esplicitamente a favore dell’energia prodotta dal vento, al quale hanno preso parte, tra gli altri, Vittorio Cogliati Dezza, Presidente Legambiente e Edoardo Zanchini, Responsabile Energia dell’associazione, Simone Togni, Segretario Generale ANEV, Luciano Pirazzi dell’Enea, Francesco Ferrante, senatore Pd e vicepresidente Kyoto Club, le principali aziende del settore, Sindaci e Parlamentari. I risultati europei confermano il trend positivo dell’eolico: in Europa solo nel 2009 sono stati complessivamente installati ben 10.163 MW, mentre nessun’altra fonte energetica ha avuto una performance paragonabile. Secondo i dati Ewea, in Germania lo scorso anno sono stati 1.917 i MW installati e la capacità totale installata da fonte eolica ha raggiunto 25.777 MW. In Spagna si è arrivati a fine 2009 a 19.149 MW installati con un record di 2.459 MW installati quest’anno, in Francia a 4.492 con 1.088 MW installati nel 2009, stesse performance nel Regno Unito (4.051 MW totali e 1.077 lo scorso anno). Il GWEC – Global Wind Energy Association ha annunciato che il Potenziale Eolico Mondiale è cresciuto del 31% nel 2009 con il primato di USA, Cina e India. Come si fa allora ad accusare l’eolico di inefficienza? “E’ evidente l’urgenza di costruire una informazione trasparente e chiara sull’eolico, sulla reale situazione del settore in Italia e sgombrare il campo dalle falsità che girano – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza Presidente Nazionale Legambiente -. Per quel che riguarda gli incentivi, per esempio, non esiste alcun privilegio o possibilità di sottrarre risorse ad altre fonti: i certificati verdi valgono per tutte le fonti rinnovabili (solare escluso, che ne ha di ben più vantaggiosi) e non sono in concorrenza. Rispetto all’impatto dell’eolico sul paesaggio poi, le accuse sono quanto meno ipocrite. Va detto con chiarezza che gli impianti eolici installati interessano una porzione assai limitata del territorio e cioè meno del 3% dei comuni. Parliamo quindi di numeri e impatti nemmeno lontanamente paragonabili a quelli delle cave (18mila tra attive e abbandonate) o con quelli che ogni anno determina nel nostro Paese la piaga dell’abusivismo edilizio (30mila abitazioni realizzate ogni anno)”. (Segue)
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