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El Salvador pensa alla prima Bitcoin city: sarà tax-free e alimentata dal vulcano

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A El Salvador, primo Paese al mondo a dare corso legale al Bitcoin, nascerà la prima “Bitcoin City” al mondo, grazie ai finanziamenti raccolti tramite l’emissione di 1 miliardo di dollari di obbligazioni garantite da criptovaluta.

È quanto ha annunciato il presidente del Paese centroamericana, Nayib Bukele, durante un evento dedicato alla promozione del Bitcoin nel Paese, in cui ha spiegato che la nuova città, che sorgerà vicino al vulcano Conchagua nel sud-est del Paese, avrà aree residenziali e commerciali, servizi, intrattenimento, ristoranti e un aeroporto e sarà

“Inizieremo la raccolta fondi nel 2022, le obbligazioni saranno disponibili nel 2022”, ha detto Bukele davanti a una folla festante.

Nel progetto, presentato dal presidente salvadoregno, la città, che si finanzierebbe tramite Bitcoin, permetterà di cancellare qualsiasi tipo di tassa sul reddito o sulle proprietà dei cittadini, facendo pagare alla popolazione locale esclusivamente l’IVA.

Bitcoin city: i dettagli del piano

Ma come funzionerà il piano? Secondo le indicazioni verranno emessi bond a 10 anni per il valore di 1 miliardo di dollari, denominati “obbligazioni vulcano”. Metà del valore verrà convertito in Bitcoin, bloccando quindi nel mercato della criptovaluta circa 500 milioni di dollari per cinque anni.

Il bond pagherebbe inizialmente il 6,5% di interessi ed entro 5 anni il mining locale consentirebbe di pagare interessi ulteriori. Il tutto è basato sull’assunto per cui il valore del Bitcoin continuerà a salire di tenore, supportando la crescita dell’intero sistema.

La strategia, che prevede l’emissione delle “obbligazioni vulcano” per il 2022, permetterà, sempre secondo Nayib Bukele, di far diventare El Salvador il “centro della finanza mondiale” in un futuro abbastanza prossimo.

El Salvador: primo paese al mondo a dare corso legale al bitcoin

A settembre, El Salvador ha approvato una legge che lo ha reso il primo paese al mondo ad accettare bitcoin come moneta a corso legale. Una mossa, considerata azzardata da molti osservatori, dal momento che l’alta volatilità della moneta rischia di far fluttuare le entrate di una popolazione il cui reddito medio è già basso. E che ha alimentato grandi proteste. Tanto che Bukele ha dovuto fare una parziale marcia indietro sull’obbligo di accettare i Bitcoin per i pagamenti.