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Ecco perché i mercati salgono: Fed farà ancora fuoco

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NEW YORK (WSI) – Se la Federal Reserve vuole imporre una stretta monetaria a dicembre, come si è capito dalle ultime ‘minute’, perché allora i rialzisti stanno festeggiando nei mercati finanziari? In seguito alla pubblicazione dei molto seguiti verbali dell’istituto centrale, il dollaro è calato di prezzo, l’S&P 500 è salito, il petrolio è aumentato di valore e il rendimento del titolo trentennale di Stato è sceso.

Secondo Goldman Sachs il motivo è che al pubblico è stata venduta una versione di facciata, ma tra le righe gli operatori più attenti hanno capito che la banca centrale in realtà ha espresso l’intenzione di inventarsi qualche altra misura accomodante in futuro. E che il ciclo di politica monetaria espansiva non terminerà il mese prossimo.

Il braccio di politica monetaria ha di fatto ammesso, spiegano gli analisti dell’istituto Usa, che il tasso neutrale, ovvero quello al quale porteranno i tassi in teoria, rimarrà basso più a lungo del previsto e che in caso di deragliamento della ripresa economica potrebbero riproporre un programma di stimolo in stile Quantitative Easing.

post verbali Fed

Significa che il tasso di interesse di riferimento raggiungerà lo zero con maggiore frequenza andando avanti con il tempo, il che implica l’utilizzo di “nuove misure espansive”. Diversi membri del board hanno evidenziato come “sarebbe prudende prendere in considerazioni opzioni che offrano anche la possibilità di nuove manovre di accomodamento monetario” nel caso in cui la ripresa dovesse rivelarsi insufficiente.

In poche parole, a meno che la Fed non voglia implementare una politica di tassi negativi (che sembra proprio voglia evitare) non le resterà altra scelta che imporre un nuovo programma di acquisto di titoli di Stato (QE) in futuro. Lo ha spiegato bene anche Mps Capital Services nel suo report giornaliero, secondo cui nelle minute emerge anche

l’attenzione ad avere a disposizione “ulteriori misure addizionali” da usare in caso di situazioni avverse. L’impressione è che i rialzi Fed rappresentino una sorta di cuscinetto prima di iniziare ad utilizzare eventualmente la manovra del QE, più che una necessità dettata da un’economia in surriscaldamento.

Diversi analisti, tra cui quelli di Deutsche Bank, ormai si sono convinti che la banca centrale alzerà i tassi a dicembre, per la prima volta da quasi un decennio. “Adesso anche noi siamo nel campo di chi crede in un rialzo”, dicono in una nota gli economisti dell’istituto tedesco. “Le dichiarazioni della riunione di ottobre esprimono il desiderio della Fed di aumentare il costo del denaro a dicembre”.