Società

E-fuel Vs Biocarburanti: l’accordo che penalizza l’Italia

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

L’Unione europea trova un accordo con la Germania per l’uso, in futuro, degli e-fuel: i carburanti sintetici per le auto. Ad annunciarlo su Twitter è Frans Timmermans, commissario europeo per l’ambiente, il quale sottolinea che, adesso, l’obiettivo è quello di far adottare quanto prima gli standard di Co2 per la regolamentazione delle automobili.

Cosa comporta tutto questo? In estrema sintesi, così come ha spiegato Volker Wissing, ministro dei trasporti tedesco, dopo il 2035 potranno essere immatricolati dei nuovi veicoli con motore a combustione interna. Le nuove auto, però, dovranno rispettare le norme sui combustibili ad emissioni neutre. In estrema sintesi siamo davanti ad una vera e propria apertura all’e-fuel. Ma soprattutto viene data una grande spinta al settore in Germania.

E-fuel: di cosa si tratta

Ma quali sono, in estrema sintesi, le novità introdotte nel corso dell’ultimo Consiglio europeo? E perché, stando alle parole pronunciate dalla premier Giorgia Meloni, la partita dei biocarburanti non sarebbe definitivamente persa?

Iniziamo a vedere lo scenario generale: la Commissione europea sta tentando di imporre uno stop alla produzione di automobili a combustione interna – quelle a benzina o diesel, per intenderci – a partire dal 2035. Alcuni Stati, tra i quali vi è anche l’Italia, stanno cercando di frenare l’iniziativa, proponendo una maggiore gradualità nella transizione ecologica.

Fino a questo momento, la Commissione europea non aveva mai preso in considerazione la possibilità di allargare il regolamento comunitario anche ai biocarburanti, perché una scelta di questo tipo avrebbe comportato la riapertura del testo, che è frutto di un accordo che è ritenuto chiuso ed è già stato votato dal Parlamento europeo. Anche dopo l’intesa con Berlino, il regolamento continuerà a rimanere invariato.

Matteo Salvini, Ministro dei Trasporti, ha sottolineato che “il governo è determinato a proseguire nella strada del buonsenso: a tutela di posti di lavoro, ambiente e attività produttive e per non fare solo un enorme regalo alla Cina è necessario che l’Europa apra anche ai biofuels”.

Italia penalizzata, scelta la strada dei biocarburanti

Cerchiamo di capire cosa sta accendendo e perché l’Italia ne esce penalizzata dall’’accordo tra la Germania e l’Unione europea. Luca Squeri, responsabile del Dipartimento Energia di Forza Italia, ha spiegato che “l’accordo tra Germania e Ue sull’uso dei carburanti sintetici, con l’esclusione dei biocarburanti, è semplicemente intollerabile. È un’intesa destinata a danneggiare non solo l’Italia ma tutta l’Europa. Il governo continui la battaglia, sacrosanta, per la neutralità tecnologica, perché rischiamo di pagare a carissimo prezzo l’ambientalismo folle della sinistra europea”.

Cosa sono gli e-fuel? Sono, in estrema sintesi, dei carburanti sintetici che ad oggi risultano essere particolarmente costosi – si parla di qualcosa come 10 euro al litro – ma che possono essere mescolati con i combustibili tradizionali. Sono facili da stoccare: lo si può fare nello stesso modo di quelli tradizionali. Grazie agli e-fuel è possibile abbattere le emissioni di gas climalteranti: sono carbon neutral e possono essere utilizzati nei tradizionali motori endotermici. In Germania ha fatto enormi investimenti su questo settore, soprattutto i principali produttori di componenti per auto come Bosch, ZF e Mahle. Il primo impianto commerciale al mondo di e-fuel è stato aperto in Cile: l’obiettivo è quello di arrivare a produrre 550 milioni di litri all’anno. L’impianto è sostenuto da Porsche.

L’Italia, invece, ha deciso di intraprendere la strada dei biocarburanti: a differenza degli e-fuel non hanno nulla di sintetico. Vengono prodotti dalla fermentazione di biomasse o scarti. A gestire questa partita è l’Eni. Come gli e-fuel, anche i biocarburanti sono considerati carbon neutral, perché bruciando sviluppano anidride carbonica già presente nella biomassa di partenza.