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Dove andrà il petrolio? Tre scenari possibili secondo El-Erian

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NEW YORK (WSI) – Dopo un lungo periodo di stabilità, a partire dalla scorsa estate i prezzi del petrolio hanno intrapreso un viaggio verso il basso che, in poco più di sei mesi, ha portato i livelli delle quotazioni a dimezzarsi. Nelle ultime settimane però qualcosa è cambiato. Il mercato – come scrive Mohamed A. El-Erian, capo economista di Allianz, in articolo su Bloomber, sta lavorando sulla creazione di un piano che consenta ai prezzi del greggio di riguadagnare parte del terreno perduto. Anche così – nota El Erian – è improbabile che possano tornare ai 100 dollari al barile nel breve periodo.

Ma cosa succederà nel resto dell’anno? Secondo le previsioni dell’ex ceo di Pimco, escludendo grandi scossoni di natura geopolitica sono tre le tendenze prevalenti per i prezzi del petrolio nel corso del 2015. Le attese sono per un continuo consolidamento, anche se all’insegna della volatilità con una tendenza verso l’alto nel corso dell’anno. In secondo luogo, va escluso un ritorno dei prezzi a 100 dollari. In terzo luogo, i produttori a basso costo di petrolio e di prodotti energetici tradizionali espanderanno la propria quota di mercato.

Nonostante la cautela odierna dovuta al mancato accordo sul programma di sviluppo nucleare di Teheran, le quotazioni del greggio Brent continuano la risalita, mantenendosi sopra sopra i 60 dollari al barile in seguito alla decisione dell’Arabia Saudita di ritoccare verso l’alto i prezzi.

In una mossa vista come un segnale di fiducia dell’Arabia Saudita in una ripresa della domanda, il paese cardine dell’Opec ha aumentato ieri i prezzi di vendita ufficiali per le sue forniture di petrolio in Asia e negli Stati Uniti. “Questo è un segnale che i prezzi hanno toccato il fondo, perché significa che l’Arabia Saudita è fiducioso di potere aumentare i prezzi senza avere paura di perdere quote di mercato”, ha detto Tony Nunan, risk manager a Mitsubishi a Tokyo.

Nelle ultime sette settimane il Brent è risalito dai minimi dei sei anni attorno a quota 45 dollari fino a superare i 60 dollari al barile nonostante i continui timori sull’eccesso di capacità produttiva a livello globale. (mt)