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Dopo la frenata del Nasdaq attesi movimenti più omogenei fra i settori

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Nel giro di due sedute, quelle di giovedì 3 e venerdì 4 settembre, il Nasdaq ha ceduto ben 10 punti percentuali, riducendo la performance da inizio anno dal 34 al 24%. Al di là dell’aumento di capitale di Tesla, non ci sono state grandi notizie in grado di giustificare un’ondata di vendite tanto consistente.
Secondo Marzotto Sim, quanto osservato nelle ultime due sedute della scorsa settimana potrebbe essere l’avvio di una fase di consolidamento dell’indice tecnologico, dopo la cavalcata dei mesi scorsi.

“Molti investitori hanno continuato a comprare storie e prospettive valide, senza però tenere conto delle performances e valutazioni”, ha commentato la società milanese, “da mesi se non trimestri riteniamo che ci sia troppo squilibrio all’interno degli indici. Da ora in poi, dopo questo storno che sta colpendo chi è salito di più, probabilmente ci sarà più omogeneità nei movimenti”.

Un’omogeneità che, finora, non c’è stata: “Nonostante le performance finora realizzate nel 2020 dagli indici”, ha scritto Marzotto in una nota di analisi, “la maggiore parte degli asset azionari è ancora vicina ai minimi di periodo, offrendo interessanti prospettive se il recupero della congiuntura economica dovesse davvero realizzarsi nei prossimi trimestri”.

L’anomalia dei titoli tech

La pioggia di acquisti sui titoli tecnologici, secondo Marzotto Sim, non può essere giustificata facilmente da analisi fondamentali. Nonostante le differenze fra la situazione attuale e quella sperimentata nel 2000 con la bolla tech, Marzotto ritiene che nei prossimi mesi a recuperare potrebbe essere quella gran parte dei titoli che sono rimasti indietro nei mesi in cui i titoli tecnologici hanno macinato record.

“Attualmente è quasi impossibile ipotizzare un mercato come fu nel 2000 tra marzo e settembre, con un crollo del tech e un rimbalzo dei settori tradizionali”, ha scritto la Sim, “nondimeno un maggiore equilibrio, soprattutto a fronte di un recupero della crescita, è lecito ipotizzarlo”.

Healthcare, utility, consumer staples sono alcuni dei settori che Marzotto ritiene più promettenti nel mercato dei prossimi mesi.