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Donazioni tra genitori e figli: no a tassazione, ma solo in alcuni casi

No alla tassazione sulle donazioni tra genitori e figli, ma solo in alcuni casi. Secondo quanto affermato dalla Sezione tributaria della Cassazione nella sentenza n.7442, ripresa dal Sole 24 Ore, le donazioni informali (il genitore dà denaro al figlio), e le donazioni indirette, come quella di un genitore che compra un’auto al figlio, non sono soggette a tassazione dal momento che non c’è obbligo di registrazione.

Quando scatta la tassazione

Ma allora quando scatta la gabella del 4% applicata nelle donazioni tra genitori e figli? Quando le donazioni risultano da atti sottoposti a registrazione, se sono registrate volontariamente o se, avendo valore superiore a un milione di euro, la loro effettuazione viene dichiarata dal contribuente nel contesto di una procedura di accertamento di tributi.

In questo modo, la Cassazione smentisce la circolare 30/2015 dell’Agenzia delle Entrate, definita dagli ermellini come “non condivisibile”, “imprecisa” e “incompleta” nella parte in cui afferma che l’imposta di donazione si applica alle “liberalità tra vivi che si caratterizzano per l’assenza di un atto scritto (soggetto a registrazione)”.

Ma allora, possibile domanda, la donazione indiretta risultante “da atti soggetti alla registrazione” fa scattare un obbligo di registrazione dell’atto in questione anche come donazione e quindi l’imposta? Anche in questo caso, scrive il Sole 24 Ore

“la Cassazione risponde negativamente osservando che, quando il Testo unico si occupa della tassazione delle liberalità indirette, enuncia i due principi già sopra accennati: la “facoltà” del contribuente di effettuare la registrazione volontaria e il “potere” dell’amministrazione di accertare le liberalità indirette solo al congiunto ricorrere di due presupposti: quando l’esistenza della liberalità (di valore superiore a un milione di euro) risulti da dichiarazioni rese dall’interessato nell’ambito di procedimenti di accertamento tributario. Se, dunque, il “potere” – conclude l’articolo – dell’amministrazione finanziaria di accertare donazioni indirette si ha solo al ricorrere dei predetti due presupposti, evidentemente non vi è un generalizzato obbligo di sottoporre a tassazione tutte le donazioni indirette risultanti da atti soggetti alla registrazione“.

Ricordiamo che la donazione informale, nel caso di bonifico, deve comunque avere una specifica causale per evitare equivoci. Non esistono tuttavia formule specifiche ma è possibile usare formule come “regalo”, “donazione”, “liberalità”, “contributo per acquisto”.

Donazioni, perché convengono

Le donazioni tornano al centro delle analisi patrimoniali in un secondo momento: quello della successione, quando il donatore muore. Di solito, dietro la scelta di fare una donazione anziché lasciare un’eredità tramite testamento c’è la volontà di  prevenire possibili dispute tra i beneficiari poiché evita una comunione di beni da suddividere.

Sul fronte della tassazione, le aliquote sulle donazioni possono essere del 4%, 6% o 8% a seconda del grado di parentela e valore del bene. L’imposta sulle donazioni si applica esclusivamente per la quota che eccede la franchigia (nel caso di genitori e figli è fissata a un milione di euro) e come è possibile osservare in favore dei soggetti portatori di handicap sono previste alcune agevolazioni.