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Dimon (J.p. Morgan): la Fed alzerà i tassi al 6%

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La Federal Reserve potrebbe aver bisogno di aumentare i tassi di interesse al 6% (sopra il 5,25% scontato dal mercato ndr) per combattere l’inflazione, che sarà più alta di quanto la maggior parte si aspetta quest’anno. Parola di Jamie Dimon, ceo di J.P. Morgan, che in un’intervista alla trasmissione “Mornings with Maria” di Fox Business ha spiegato:

“La mia opinione è che il costo del denaro potrebbe benissimo arrivare al 6%. È improbabile che l’inflazione regredisca nel modo in cui le persone si aspettano, anche se “sicuramente scenderà un po’”.

Mentre i fari sono ora puntati sulla riunione del 1 febbraio 2023, un dato chiave per valutare gli effetti della politica monetaria Usa arriverà questo giovedì quando sono in calendario i dati sull’inflazione di dicembre: le attese del mercato sono per un rallentamento al 6,5% dal 7,1% di novembre.

Quello che appare ad oggi è che la Federal Reserve continuerà a tenere dritta la barra dei rialzi. Lo ha confermato ieri  il presidente Jerome Powell da Stoccolma, dove ha partecipato al simposio annuale sull’indipendenza delle banche centrali organizzato dalla Sveriges Riksbank.

In questa occasione, Powell ha sottolineato che “ripristinare la stabilità dei prezzi quando l’inflazione è alta può richiedere misure che non sono popolari a breve termine, poiché si alzano i tassi di interesse per rallentare l’economia”. Il numero uno della Fed ha quindi sottolineato la necessità dell’indipendenza politica della banca centrale, spiegando che “l’assenza di un controllo politico diretto sulle nostre decisioni ci consente di prendere queste misure necessarie senza considerare fattori politici a breve termine”. Ma torniamo a Dimon, il numero uno della banca Usa ha aggiunto che la banca centrale Usa “dovrebbe” alla fine mettere in pausa i suoi aumenti dei tassi per valutare l’impatto sull’economia:

“Non credo che ci sia nulla di male nell’aspettare dai tre ai sei mesi per vedere qual è l’effetto di queste politiche, ma sono dell’idea che gli aumenti adottati finora potrebbero non essere abbastanza.”

Fed: sette rialzi consecutivi nel 2022

La Fed nel corso dell’ultimo anno ha dato luogo a sette rialzi dei tassi consecutivi portando il costo del denaro da zero all‘intervallo compreso tra il 4,25% e il 4,5%. Un numero straordinario soprattutto considerando che prima di quest’anno, negli ultimi 22 anni, la banca centrale Usa non aveva mai alzato i tassi di oltre 25 punti base, mentre nel 2022 lo ha fatto cinque volte, con quattro rialzi di 75 punti base e l’ultimo rialzo a dicembre di 50 punti che dovrebbe preparare l’avvio di una nuova fase, caratterizzata da una stretta più graduale nel suo andamento ma anche più lunga di quanto previsto finora.

A proposito di rialzo dei tassi, ieri Isabel Schnabel, del Comitato esecutivo della Bce, sempre durante il simposio a Stoccolma cui ha partecipato anche Dimon, ha detto che i tassi d’interesse nell’area euro devono ancora salire “significativamente” portando le condizioni finanziarie verso livelli restrittivi, perché “l’inflazione non scenderà da sola”.