Economia

DEF: vince la linea M5S-Lega, deficit/Pil al 2,4%

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L’Italia dichiara guerra a Ue e mercati. Dopo un lungo braccio di ferro, ha vinto la linea del M5S e della Lega: nel prossimo triennio il tetto del deficit/Pil è stato fissato al 2,4%, lo 0,8% in più rispetto a quanto voluto dal ministro dell’economia Giovanno Tria.

È il risultato finale del lungo vertice di ieri a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte, Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Giovanni Tria e Paolo Savona. Al termine del quale, si è svolto il Consiglio dei ministri che ha approvato il Def.

Dunque, sono stati liberati 27 miliardi per la manovra. La riforma della legge Fornero, il reddito e le pensioni di cittadinanza, i fondi per i risparmiatori colpiti dalle crisi bancarie, gli investimenti e il calo delle tasse per gli autonomi arriveranno tutti nella legge di bilancio e saranno finanziati ricorrendo all’indebitamento.

Soddisfatti i due vicepremier, Matteo Salvini, e Luigi Di Maio.

“Oggi è un giorno storico! Oggi è cambiata l’Italia!” ha commentato Di Maio condivide su Fb il risultato ottenuto nel vertice di governo sulla manovra.”Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini. Per la prima volta non toglie, ma dà. Gli ultimi sono finalmente al primo posto perché abbiamo sacrificato i privilegi e gli interessi dei potenti. Sono felice. Insieme abbiamo dimostrato che cambiare il Paese si può e che i soldi ci sono” aggiunge.

Fonti della maggioranza registrano un Tria messo all’angolo e costretto ad arrendersi. Voci insistenti, in serata, raccontano che il titolare del Mef sia andato al Colle, ma i rumors sono seccamente smentiti dal Quirinale.

In serata fonti di palazzo Chigi assicurano che il titolare di via XX Settembre non si dimetterà dall’incarico dopo il braccio di ferro sul livello del deficit/Pil, da inserire nella Nota al Def.

Ora, toccherà al M5S e Lega dimostrare come una manovra potenzialmente rischiosissima possa trovare il placet di mercati e Ue. Difficilmente Bruxelles potrà mai approvare un simile testo di bilancio, che delinea le misure di finanza pubblica necessarie per mettere a punto i piani di governo dei prossimi tre anni.

Non temiamo lo spread, non temiamo i mercati, finalmente oggi il Governo del cambiamento va incontro alle esigenze dei cittadini. Non c’è stato nessun diktat, era tutto scritto nel contratto di governo” ha detto il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuelli.