Economia

Debito pubblico: Gabanelli criticata anche dalla BCE

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Un botta e risposta infuocato quello che si sta consumando nelle ultime ore e che vede protagonisti da una parte la Bce e uno sparuto numero di economisti e dall’altra la giornalista Milena Gabanelli.

Tutto parte da un articolo-inchiesta che l’ex conduttrice di Report ha pubblicato sul Corriere della Sera dal titolo “Debito: un’idea per uscirne vivi e tornare a crescere“. In sostanza il pezzo della giornalista ruota attorno al debito pubblico italiano.

 “Non riusciamo ad abbatterlo perché siamo amministrati da una pessima classe dirigente, ma è anche vero che su questo debito noi paghiamo interessi del 2,4% (schizzati oggi al 3,21% per effetto della turbolenza politica), mentre la Francia paga lo 0,7% e la Germania lo 0,4%”.

Sul punto la Gabanelli sottolinea una proposta di “assicurarlo”, portata avanti da quattro noti economisti italiani, fra cui Marcello Minenna (direttore Consob), Roberto Violi (direttore Bankitalia), Giovanni Dosi (professore ordinario all’università Sant’Anna di Pisa ) e Andrea Roventini (professore associato sempre a Pisa).

“L’idea è quella di togliere il debito dalle spalle degli Stati — non farne più di nuovo — e assicurarlo attraverso un vero Fondo Salvastati (quello attuale, l’Esm, è sotto lo scacco della Germania). Facciamo un esempio: quest’anno all’Italia scadono un miliardo di titoli di Stato? Quel miliardo va rifinanziato, e il Tesoro lo fa emettendo sul mercato titoli a tassi di interesse più bassi pagando una polizza al fondo, che assicura gli investitori dai rischi. Lo stesso fanno tutti gli Stati membri, man mano che il loro debito scade. Chiaramente la polizza italiana costerà di più di quella francese o tedesca, ma intanto ti levi un rischio, e tempo 10 anni, tutti i Paesi avranno tutto il debito assicurato. A quel punto, con un unico soggetto garante, il debito avrà un solo tasso di interesse uguale per tutti”.

La proposta di assicurare il debito italiano indicato nel pezzo della Gabanelli non è certo passata inosservata. Sempre al Corriere della Sera è arrivata una lettera firmata da 50 economisti  che punta il dito contro l’articolo della giornalista che, a loro dire, suggerisce “esista una soluzione facile ai problemi dell’Italia, spiegata in una proposta di Marcello Minenna, Roberto Violi, Giovanni Dosi e Andrea Roventini”.

“Non risulta che tale proposta esista, almeno nella forma di articolo scritto dai quattro autori menzionati ed il Corriere, dopo averne affermato l’esistenza, non la mette a disposizione del pubblico ma nemmeno smentisce. Abbiamo esplicitamente chiesto in varie forme di poter leggere la proposta ed abbiamo, ad ora, ricevuto o ben silenzio o, per parte di Milena Gabanelli, l’invito a «trovarcela». Esiste o no questa proposta?

Ora arriva la stroncatura anche da Francoforte. Ignazio Angeloni, membro del Consiglio di Vigilanza della Bce, ancora dalle pagine del CorSera, contesta le inesattezze contenute nell’articolo di Gabanelli:

“Le imprecisioni e il tono generale del messaggio rischiano di generare nel lettore una percezione del tutto fuorviata degli argomenti trattati: il sistema dell’euro e il suo gestore, la Bce, sono presentati come strumenti di ingiustizia sistematica ai danni di alcuni Paesi (fra cui l’Italia) da parte di altri Paesi malvagi (fra cui la Germania). Non entro nel merito della proposta specifica oggetto degli articoli, che non conosco. Mi interessano invece le questioni che riguardano l’euro e la Bce. Anche se alcuni chiarimenti sono stati già pubblicati da altri giornali, e sono usciti anche commenti da parte di un gruppo di economisti italiani su alcuni temi sollevati nell’articolo”.

Da qui Angeloni lancia un appello ai mass media in generale:

“Vista la rilevanza del dibattito corrente sull’euro e l’Europa, è importante che l’informazione su questi temi, data da chi è in grado di influenzare l’opinione pubblica, sia sempre corretta ed equilibrata”.

Dal canto suo la Gabanelli affida la sua scarna difesa a Il Foglio dalle cui colonne annuncia che la proposta del debito assicurato verrà presentata domani al Sant’Anna di Pisa.

“C’è un mondo accademico che ha fatto una raccolta firme contro l’esposizione di un’idea, e pretende rettifica perché l’idea non è conforme alla loro; un mondo accademico che di fronte alla disponibilità ad approfondire l’idea attraverso il confronto fra le parti, pretende di escludermi, in quanto autrice del pezzo in questione. Se il tema fosse di interesse, mi risulta invece che domani gli artefici della proposta sul debito – che i firmatari della lettera hanno a lungo sostenuto non esistere – presenteranno il documento all’Università Sant’Anna di Pisa.