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Debito Italia sotto pressione dopo declassamento Fitch

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SIENA (WSI) Tassi & Congiuntura: in area Euro l’atteggiamento positivo degli operatori verso i bond periferici successivo alla riunione della Bce è continuato per tutta la sessione di venerdì.

La sessione odierna invece si apre con il downgrade di Fitch sull’Italia. L’agenzia ha portato il giudizio sul debito a lungo termine italiano in linea con i livelli di S&P e Moody’s, a BBB+ da A-, mantenendo l’outlook negativo a causa dell’esito incerto delle elezioni politiche. Il differenziale con il titolo decennale spagnolo si è ristretto a 10 pb, mentre quello con il titolo tedesco è salito a 320 pb. Il rating di Fitch al momento risulta pertanto allineato a quello di S&P e di un gradino sopra quello di Moody’s. La decisione giunge inoltre alla vigilia di una settimana ricca di aste per il tesoro italiano che il prossimo mercoledì emetterà sul segmento a medio lungo termine titoli (Btp 3, 15 anni e CCTeu) fino a 9 Mld€. La Bce ha annunciato che in settimana saranno rimborsati 4,23 Mld€ di cui 1,34 della prima Ltro e 2,89 Mld€ della seconda. Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Handelsblatt, il governo del paese starebbe considerando la possibilità di estendere il piano di salvataggio irlandese e portoghese senza passare per il parlamento. Per il quotidiano le modalità dei prestiti dell’Efs possono essere modificate senza la necessità di una nuova approvazione parlamentare. Intanto in Grecia, secondo il Wsj, i negoziati con la Troika procedono piuttosto lentamente e la delegazione resterà probabilmente ad Atene più del previsto. n particolare secondo il quotidiano le divergenze riguardano la ristrutturazione del settore pubblico. In settimana è attesa la riunione dei capi di stato e governo a cui parteciperà anche Draghi, durante la quale molto probabilmente verrà affrontato il tema cipriota e non è escluso che si parlerà anche di Italia, Portogallo e Irlanda. Negli Usa i favorevoli dati sul mercato del lavoro hanno spinto al rialzo i tassi a lungo termine nell’ipotesi che il dato possa portare nel breve termine ad una rimodulazione delle manovre Fed. Il comparto decennale è così arrivato ai massimi dallo scorso aprile ed i tassi fissi sui mutui trentennali hanno anche essi toccato un punto di massimo relativo (dallo scorso agosto). Più in dettaglio il mercato del lavoro ha evidenziato un recupero nettamente superiore alle attese degli occupati nel settore non agricolo, con un marcato calo del tasso di disoccupazione (da 7,9% a 7,7%), parametro quest’ultimo particolarmente importante visto che al momento la Fed ha fissato per esso un target al 6,5%. Duke, membro Fed votante, ha commentato il dato con questi termini: è stato “forte sotto diversi punti di vista, ma si tratta solo di un dato”, aggiungendo che occorrerà verificare se il miglioramento continuerà. Lo stesso esponente si è poi focalizzato sulla possibilità di revisione del piano di acquisti, in particolare modificando l’importo in acquisto di titoli aventi come sottostante i mutui in assoluto o relativamente rispetto a quello dei Treasury. In settimana sono attese emissioni per complessivi 66Mld$ sul comparto a 3,10 e 30 anni. Importanti anche i dati sulle vendite al dettaglio di febbraio.

Valute: venerdì il dollaro si è apprezzato verso le principali valute grazie ai dati sul mercato del lavoro migliori delle attese. Verso euro il cambio si è portato temporaneamente fino al supporto 1,2950. Per i prossimi giorni la resistenza principale passa da 1,3150. I dati della CFTC mostrano che la scorsa settimana gli speculatori hanno aumentato l’ammontare delle posizioni nette ribassiste sul cambio, portandole ai massimi da fine dicembre. Venerdì il biglietto verde si è apprezzato anche verso sterlina (il cross è calato ai minimi da due anni e mezzo sotto 1,49) e verso yen con il cross sui massimi da fine agosto 2009 creando un livello di resistenza a 96,60. Sul fronte euro/yen, il cambio ha avuto un rialzo temporaneo fino alla resistenza 126, per poi ritornare in prossimità di 125. Questa settimana 126 rappresenta il livello più importante da monitorare, mentre il supporto si colloca a 123. Kuroda, candidato al ruolo di neo-governatore della BoJ, ha dichiarato che la banca centrale potrebbe considerare l’acquisto di derivati e di essere pronto per una rapida espansione degli stimoli monetari. Yuan in deprezzamento verso dollaro dopo i deludenti dati macro di inizio anno in Cina. Nei primi 2 mesi la produzione industriale si è attestata ai minimi dal 2009 e le vendite al dettaglio ai minimi dal 2004. Allo stesso tempo a febbraio l’inflazione è salita al 3,2%, oltre il 3% di consenso di Bloomberg. Sono invece risultati migliori delle attese gli investimenti fissi urbani nei primi due mesi.

Commodity: nonostante i dati macro Usa migliori del consenso, venerdì si è registrato un lieve calo del Brent (-0,3%) che potrebbe essere stato penalizzato dalla riapertura dei flussi di greggio nel Mare del Nord e dall’apprezzamento del dollaro. In lieve rialzo invece il Wti (+0,4%). Misti i metalli industriali, leggermente positivi i preziosi. Tra gli agricoli in evidenza mais (+1,9%), cacao (+2,7%) e succo d’arancia (+6,9%). Quest’ultimo ha registrato il maggior rialzo da 14 mesi dopo il taglio delle stime sul raccolto in Florida da parte dell’Usda. I dati della CFTC mostrano che gli speculatori la scorsa settimana hanno continuato a ridurre l’ammontare delle posizioni combinate nette lunghe sulle principali 18 commodity, portandolo ai minimi da marzo 2009.

Azionario: chiusura di settimana ancora all’insegna del segno positivo per i listini europei che registrano la migliore performance settimanale dell’anno con rialzi diffusi. Dopo l’andamento negativo visto nel mese di febbraio, gli operatori sembrano essere tornati agli acquisti sul mercato azionario in vista della chiusura del trimestre. A guidare i rialzi è stato l’indice spagnolo Ibex che chiude la giornata di venerdì in crescita di quasi il 3% grazie al supporto dei titoli del settore bancario. L’indice Dax invece si avvicina sempre di più ai massimi storici (distanti circa il 2%), toccando per la prima volta da gennaio 2008 la soglia degli 8.000 punti. L’indice italiano Ftsemib ha chiuso la settimana con un rialzo superiore al 3% grazie al rimbalzo dei titoli del settore bancario ed industriale. In mattinata però la notizia del downgrade di Fitch sta penalizzando il nostro listino che ha aperto in calo di circa l’1%. Negli Usa si chiude la settimana dei record per i listini azionari, con l’indice Dow Jones che ha chiuso tutte le ultime cinque sedute in positivo segnando un nuovo massimo storico sopra quota 14.400. I dati sul mercato del lavoro pubblicati venerdì hanno alimentato le attese di una ripresa ancora più sostenuta dei consumi. I principali indici hanno chiuso con rialzi superiore al 2% guidati soprattutto dal settore finanziario e beni di consumo. La settimana sarà scarna di dati macro e l’attività di trading sarà probabilmente influenzata dalle scadenze tecniche previste per questo venerdì. Sul fronte emergente, l’indice MSCI EM chiude anch’esso la settimana in rialzo grazie soprattutto all’apporto del listino brasiliano che, nonostante la chiusura negativa di venerdì, ha messo a segno la migliore performance settimanale dallo scorso novembre. Generalmente negativo invece il contributo dei listini asiatici. In mattinata l’area asiatica ha aperto la settimana con un andamento misto. Penalizzato il listino cinese dopo i deludenti dati macro, così come quello sud-coreano Kospi in seguito a maggiori tensioni con la Corea del Nord. Continuano a salire invece i listini giapponesi favoriti dalla debolezza dello yen.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

ATLANTIA – Atlantia e Gemina hanno raggiunto l’accordo per una fusione “carta contro carta” con un concambio di una nuova azione Atlantia per ogni 9 Gemina possedute. L’operazione, attesa entro l’anno, prevede che Atlantia resti l’unica società quotata. Venerdì i titoli sono rimasti sospesi per l’intera seduta; giovedì avevano chiuso su livelli non lontani dal concambio definito dai Cda. In un’intervista al Sole di domenica, l’AD di Atlantia Giovanni Castellucci spiega che il primo obiettivo della fusione è aumentare l’esposizione alla crescita internazionale. La società ha inoltre comunicato di aver chiuso il 2012 con profitti netti pari a 808 Mln€, in calo del 10% e con una flessione del traffico in Italia del 7,5%.

BANCA GENERALI – La banca ha realizzato nello scorso esercizio il miglior utile netto della sua storia, 129,2 Mln€ di cui 31,7 Mln€ nel quarto trimestre (+42,6%). Rivisto al rialzo del 64% il dividendo proposto che sarà di 0,9€ per azione.

BANCA MEDIOLANUM – La banca ha realizzato a febbraio una raccolta netta di fondi e gestioni pari a 269 Mln€, 228 Mln€ secondo la metodologia Assogestioni per la categoria “fondi aperti”.

DIASORIN – La società ha archiviato il 2012 con fatturato e margini in calo, decidendo la distribuzione di un dividendo di 0,5€ per azione.

ENI – La società non sta prendendo in considerazione l’ipotesi di uno scorporo di Saipem, come chiesto dall’azionista Usa Knight Vinke. L’Algeria si aspetta che l’inchiesta sull’ipotesi di corruzione, che coinvolge la società energetica di Stato Sonatrach ed Eni, vada avanti rapidamente una volta ricevute le risposte sulla richiesta di assistenza da parte delle autorità estere.

ERG – La società non prevede di distribuire alcun dividendo straordinario, la politica di distribuzione delle cedole non cambia. A dirlo è l’AD del gruppo, Luca Bettonte. La società ha archiviato il quarto trimestre con un utile netto a valori correnti pari a 10 Mln€.

IMPREGILO – La società ha registrato un utile netto pari a 601 Mln€ nel 2012, contro i 177 Mln€ registrati l’anno precedente, e ricavi in crescita del 21,5%. Il Cda ha approvato la distribuzione di dividendi per 600 Mln€ circa (1,5€ per azione) e ha espresso un parere positivo sull’offerta di Salini.

GOLDMAN SACHS – Il titolo della banca d’affari statunitense perde il 2,3% a 152,98$ nella seduta di venerdì dopo i risultati degli stress test della Fed. Le stime della società si sono rivelate più ottimiste (Tier 1 a 8,6% durante una recessione grave) di quelle della banca centrale (5,8%).

Fonte: infoproviders

OVERVIEW DELLA SETTIMANA

· Europa: riunione dei capi di stato e governo a cui parteciperà anche Draghi. Durante la riunione potrebbe essere affrontato il tema Cipro, allungamento dei tempi di rientro del piano di salvataggio di Irlanda e Portogallo ed Italia.

· Aste Italiane su medio e lungo termine : fino a 6 Mld€ di Btp 3, 15 anni e CCTeu 2017 e 2018

· Usa: vendite al dettaglio, produzione industriale e fiducia dei consumatori del Michigan

· Riunione banca centrale Svizzera e Norvegia

· Giappone: attesa la conferma della nomina di Kuroda a governatore della Boj

· Venerdì: scadenze tecniche in Usa ed Europa

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