Società

Debiti PA: sbloccati 40 miliardi per le imprese

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – Primo giro di boa e primo banco di prova parlamentare per la maggioranza che sostiene il governo Letta.

L’Aula della Camera ha approvato con 450 sì il decreto sui pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione, un provvedimento che punta a sbloccare 40 miliardi di euro per dare respiro alle imprese e iniettare liquidità nell’economia.

Diverse le modifiche introdotte, anche con il contributo delle opposizioni, che tuttavia hanno lasciato inalterato il ‘perimetro complessivo’ del decreto.

La sospensione della rata di giugno dell’Imu e le risorse per la Cig in deroga troveranno spazio nel decreto ad hoc annunciato dal premier Enrico Letta. Saltate le ipotesi di tassa sulle sigarette elettroniche anche se per il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti il tema verrà affrontato più avanti “altrimenti si rischia un buco nelle casse dello Stato di 1 miliardo”.

Con un emendamento approvato in commissione il governo si è impegnato a chiudere la partita tra la pubblica amministrazione e le imprese per almeno gli altri 50 miliardi di debiti restanti.

Si tratta della cosiddetta ‘fase due’ secondo la quale nella prossima legge di Stabilità potranno essere previste “le iniziative necessarie al fine di completare” il pagamento dei debiti al 31 dicembre 2012.

Per quanto riguarda le coperture, il sottosegretario Giorgetti, in Aula, ha assicurato che il governo si impegnerà a trovare “coperture alternative” in particolare sui tagli all’editoria e sull’Otto per mille.

Il decreto passa ora all’esame del Senato e deve essere convertito in legge entro il 7 giugno.

Queste le principali modifiche introdotte alla Camera:

SALVI FONDI PER COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. In zona Cesarini, l’Aula della Camera ha approvato un emendamento che ha cancellato i tagli alla cooperazione internazionale sostituendoli con riduzioni alle indennità di servizio all’estero per il personale delle ambasciate.

PER COMUNI 30 GIORNI TEMPO PER PAGARE. Gli enti locali (non le Regioni) hanno l’obbligo di procedere alla immediata estinzione dei debiti pagati con le anticipazioni di liquidità da parte del ministero dell’Economia.

PIU’ SOFT VINCOLI PATTO SU DEBITI IN CONTO CAPITALE. L’esclusione dal patto vale per i pagamenti di debiti di parte capitale sia iscritti in bilancio che fuori bilancio. In essi rientrano anche i debiti di parte capitale che alla data del 31 dicembre 2012 presentavano i requisiti per il loro riconoscimento quali debiti fuori bilancio.

STOP CONGELAMENTO ENTRATE PROPRIE COMUNI. Stop della commissione Bilancio al congelamento delle loro entrate a fronte di debiti verso creditori.

AMPLIATA PLATEA COMPENSAZIONI DEBITI-CREDITI. I debiti tributari interessati sono quelli iscritti a ruolo fino al 31 dicembre e non sino ad aprile, come prevedeva il testo originale.

PAGAMENTI CREDITI CEDUTI A BANCHE VADANO A ECONOMIA. Il Governo promuoverà la stipula di convenzioni con l’Abi affinché si verifichi che la liquidità derivante dal pagamento dei crediti ceduti sia impiegata a sostegno dell’economia reale e del sistema produttivo.

PRIORITA’ SOCIETA’ IN HOUSE PAGAMENTI DEBITI. Le società in house dovranno usare i pagamenti ricevuti dagli enti locali prioritariamente per pagare a loro volta i loro debiti.

COMUNICAZIONI CERTE A CREDITORI. Le comunicazioni telematiche ai creditori da parte della pubblica amministrazione sull’importo e la data del pagamento devono essere inviate entro il 30 giugno prossimo e dovranno avvenire attraverso posta elettronica certificata.

CONTROLLO CORTE CONTI. Viene esclusa la trasmissione alla Corte per il controllo preventivo dei decreti di riparto tra gli enti interessati delle anticipazioni di liquidità.

NEL DEF RELAZIONE SU ATTUAZIONE DECRETO. La Nota di aggiornamento del DEF dovrà avere allegata una relazione che dà conto dello stato di attuazione del decreto legge in esame.

RITARDATI PAGAMENTI LAVORI PUBBLICI. I ritardati pagamenti nel settore dei lavori pubblici ammontano a 19 miliardi di euro. Questa la stima fatta dall’Associazione nazionale dei costruttori edili in occasione di un convegno organizzato oggi sul tema. L’Ance ha tuttavia evidenziato come solo per 7,5 miliardi sia previsto lo sblocco nel 2013, mentre nulla è previsto per il 2014 lasciando dunque non pagati 12 miliardi di euro di crediti alle imprese del settore delle costruzioni.

Del totale dei 19 miliardi, circa due terzi sono degli enti locali, Regioni, Province, Comuni. Dunque, 7 miliardi di euro sono i debiti a livello statale e 12 miliardi di euro quelli a livello locale. L’Ance chiede per questo che il governo preveda il pagamento di tutti i debiti pregressi per aiutare un settore, ha detto il presidente Paolo Guzzeti, che è “in profonda crisi”.

“E’ indispensabile – ha aggiunto Guzzetti – modificare le regole del Patto di stabilità interno e sfruttare ogni flessibilità di bilancio concessa dall’Europa per escludere dal Patto gli investimenti per la messa in sicurezza delle scuole e del territorio”. (TMNews)