Economia

Dazi Usa-Cina, ecco le nuove tariffe attese entro fine anno

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Mentre sale l’attesa per il prossimo tavolo negoziale fra le delegazioni cinese ed americana, previsto a Washington per inizio ottobre, nuovi dazi sono pronti a scattare da qui a fine anno. Si tratta di una vera e propria raffica, se si considera che appena sei giorni fa, a inizio settembre, sono entrati in vigore due nuovi pacchetti di dazi: il primo contro 110 miliardi di dollari in importazioni cinesi, il secondo contro 75 miliardi in importazioni americane (la cui implementazione sarà completata in vari passi fino a dicembre). Fra i dazi cinesi entrati in vigore a inizio settembre è entrata in scena per la prima volta una tariffa al 5% sul greggio americano, accompagnata da ulteriori dazi del 10% su maiale, manzo e pollo e vari altri prodotti agricoli, mentre le tariffe sui semi di soia sono passate dal 25 a 30%.

Dazi, le prossime mosse di Cina e Usa

Lo scorso 23 agosto, l’Ufficio del rappresentante del commercio americano ha risposto all’ultima “ingiustificata” serie di dazi cinesi con l’annuncio di ulteriori tariffe che entreranno in vigore a inizio ottobre. La prossima mossa dell’amministrazione Trump sarà dunque la seguente: un aumento di 5 punti sui dazi applicati a 550 miliardi di dollari in importazioni cinesi, che sarà accompagnato da un ulteriore aumento di 5 punti su 250 miliardi di dollari in importazioni già “daziate” in precedenza al 25%. Il calendario dei dazi americani, tuttavia, prosegue anche a dicembre con un blocco inizialmente previsto a inizio settembre e poi ritardato per non colpire troppo gli acquisti natalizi. Quest’ultima colpirà importazioni cinesi per un valore di 160 miliardi di dollari, con un dazio innalzato al 15% su smartphone, laptop e giocattoli a partire dal 15 dicembre.

Sul versante cinese, entreranno in azione da metà dicembre ulteriori tariffe di 10 punti sul grano, il sorgo e il cotone provenienti dagli Stati Uniti. Inoltre riprenderà, sempre dal 15 dicembre, il dazio extra del 25% sulle automobili made in Usa, precedentemente sospeso, con un incremento di ulteriori 10 punti sul alcuni veicoli. Considerando le tariffe già esistenti, alcuni mezzi americani subiranno un dazio fino al 50%.