Economia

Danimarca: tassi negativi non deprimono gli utili della banche. Anzi

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In Danimarca, dove le banche stanno lottando con tassi di interesse negativi da un periodo più a lungo rispetto a qualsiasi altro paese, c’è una voce delle loro attività che sta guadagnando più denaro, compensando in questo modo il calo dei profitti. Si tratta delle commissioni, il cui valore ha segnato un rialzo del 50% rispetto a dieci anni fa, secondo un report del governo.

I tassi bassi – come si legge in un articolo pubblicato su Bloomberg –  stanno spingendo un numero record di mutuatari a cercare mutui più economici, generando commissioni eccezionali per un settore che altrimenti sarebbe al tappeto.

In Danimarca c’è una banca che paga i clienti per accendere il mutuo casa

Danske Bank, che gestisce la seconda più grande unità di finanziamento ipotecario del paese, ritiene che i mutuatari possano trasferire oltre 70 miliardi di dollari in mutui a tasso fisso quest’anno per trarre vantaggio dai minori costi di prestito. Ciò equivale a oltre un quinto del prodotto interno lordo della Danimarca.

Per far fronte a questa situazione, l’associazione dei banchieri, Finans Danmark, ha chiesto alla banca centrale di intervenire con misure a sostegno del settore. Una richiesta rinviata al mittente dal governatore della banca centrale Lars Rohde che ha sottolineato i guadagni complessivamente positivi in tutto il settore, principalmente a causa delle commissioni.

Rohde ha recentemente spiegato in un’intervista che l’incremento delle commissioni è uno dei motivi per cui non è preoccupato della capacità delle banche di far fronte a tassi negativi. Tra il 2012, quando il tasso di deposito di riferimento è sceso per la prima volta sotto lo zero e l’anno scorso, le banche del paese hanno realizzato profitti per circa $ 32 miliardi. I loro costi aggregati da tassi negativi in quel periodo erano inferiori a $ 590 milioni, ha detto.

Tuttavia, Rohde ha affermato che le banche non devono aspettarsi di rivedere i rendimenti di cui hanno goduto nel 2016 e nel 2017, quando i profitti hanno raggiunto i massimi storici. Né il danno derivante da tassi negativi deve essere sottovalutato. Eliminando le operazioni sui mutui, i modelli di business delle banche rimangono infatti sotto pressione.