Economia

Da Fitch alert Cina: “debito bancario 10 volte più alto di quanto dichiarato”

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NEW YORK (WSI) – Che la Cina abbia un problema con il livello di indebitamento delle sue banche se ne parla da tempo. Le stesse autorità di Pechino non ne fanno un mistero. Il problema sembra tuttavia ben più serio di quanto reso noto dal governo.

L’allarme arriva dagli analisti di Fitch che, in un report di un paio di giorni fa, hanno reso noto che le sofferenze nel sistema bancario cinese sarebbero dieci volte superiori a quelle ufficialmente ammesse e, che, le spese di salvataggio potrebbero, in assenza di una riforma raggiungere un terzo del Pil entro due anni.

L’agenzia ha detto che la percentuale di crediti deteriorati (NPLs) si colloca tra il 15 e i 21% ed è in rapida crescita. In termini assoluti, i costi per ripulire questa eredità tossica potrebbero aggirarsi- secondo gli analisti – intorno a $2,1 trilioni.

Quello di Fitch è solo l’ultimo dei campanelli di allarme che si sono accesi sullo stato delle finanze cinesi.

Pochi giorni fa, era stata la Banca dei regolamenti internazionali (Bri) di Basilea ad accendere i fari sul debito della Cina e sul rischio di esplosione.

Gli economisti, nello studio in questione, avevano posto l’accento sul rischio di un’accelerazione del debito, evidenziando che differenza fra il ratio credito/Pil della Cina e la sua tendenza a lungo termine ha raggiunto il 30,1% nel primo trimestre 2016, un livello mai visto e inquietante.

Sopra il 10% la Bri considera già che un paese sia di fronte a un rischio banche.

Nello stesso report, la Bri ha ricordato che la Cina, seconda economia mondiale, sta affrontando una difficile transizione economica, in un momento in cui Pechino facilita l’accesso al credito per gonfiare una crescita al rallentatore.

Ma secondo il parere degli esperti, la recente stabilizzazione economica gonfiata dal credito dovrebbe essere di breve durata e i rischi finanziari potrebbero aggravarsi, sul fondo di default dei pagamenti a cascata su prestiti bancari o obbligazioni non onorate da parte di imprese.