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CROLLA ANCHE WALL STREET MA POI RIMBALZA: DOW JONES IN PICCHIATA PERDE 1000 PUNTI POI RISALE A -500

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La borsa americana e’ stata travolta da un’ondata improvvisa di vendite, il Dow Jones ha perso fino 998.5 punti, cioe’ -9.2%, prima di recuperare stabilizzandosi a -350 punti. Il crollo e’ conseguenza diretta del caos finanziario in Europa, mentre le TV Usa trasmettevano in diretta gli assembramenti di folla nelle strade di Atene per protesta contro l’austerity della Grecia in quasi-default. Volatilita’ alle stelle. Il Dow Jones ha avuto sbalzi di 400 punti al ribasso o al rialzo in 1 minuto, per poi recuperare la meta’ del terreno perso e assestarsi a -350. Qualche voce parla di un possibile errore tecnico al New York Stock Exchange, un ordine sbagliato. Ma certamente lo scenario macro incide sul sentiment negativo generale.

Gli investitori istituzionali sono fuggiti dall’azionario sul mercato dei bond, dove da tutto il mondo si sono comprati titoli di Stato Usa, considerati porto sicuro nella tempesta finanziaria. Il prezzo dei T-Bond e’ salito di 5 punti, in parallelo si e’ verificato il maggior calo del rendimento dei Treasury in molti mesi: la perdita sul 10 anni e’ di 100 punti base e il rendimento e’ al 4.0%. La minaccia di contagio globale e’ reale, da quel che si vede oggi. L’ondata di sell e’ passata dai mercati azionari europei alla borsa di New York per la paura di un effetto domino della crisi del debito sovrano, dall’Europa al resto del mondo. L’euro ha accusato il piu’ forte ribasso dell’anno scendendo a 1.2550. Il petrolio ha perso in pochi minuti il 6.7% crollando a $74.58.

L’ondata di vendite e’ scattata all’improvviso, facendo perdere al Dow Jones quasi 1000 punti in meno di 15 minuti. I trader parlano di ordini colossali di vendite su una blue chips del DJIA, cioe’ Procter & Gamble, che ha perdeva ad un certo punto -30%, hanno innescato il crollo sul Dow Jones e sugli altri indici Usa, con crollo di -9.0% per GE e -8.0% per Bofa. Il futures (mini) sullo S&P 500 ha scambiato un valore nominale di oltre $16 miliardi di dollari in un quarto d’ora, un’enormita’ senza precedenti. Il crollo e’ stato amplificato dagli ordine automatici dei computer (program trading) scattati tutti insieme su certe soglie. Questi robot finanziari chiamati “high frequency trading” hanno aperto il diluvio delle vendite, un panic selling computerizzato che ha portato il Dow Jone a perdere 700 punti in 15 minuti e guadagnarne nei successivi 20 minuti 600 punti.

La situazione fiscale dei Paesi periferici dell’area euro e’ sempre piu’ instabile. Intervenendo subito dopo la decisione della Banca Centrale Europea di mantenere lo status quo sui tassi della moneta unica all’1%, Trichet ha voluto rassicurare tutti sul pericolo di contagio della crisi fiscale greca, precisando che il Portogallo non e’ nella stessa barca. Gli investitori sembrano pero’ non credergli.

Anche perche’ Moody’s ha lanciato un nuovo allarme, segnalando che la minaccia di un’espansione a macchia d’olio della crisi ellenica, che rappresenta una pericolo molto serio per i sistemi bancari dell’Europa periferica, potrebbe diventare “un tema comune”.

L’agenzia, che si e’ presa tre mesi di tempo per valutare se bocciare o meno il rating sul credito del Portogallo, ha detto che i sistemi finanziari dei PIIGS, cosi’ come del Regno Unito, insomma degli STUPID, stanno “spostando sempre piu’ il focus dei mercati”.

Nel frattempo il numero uno della Federal Reserve Ben Bernanke ha sottolineato che ci sono ragioni per essere ottimisti sull’outlook delle attivita’ di prestito degli istituti finanziari statunitensi.

Restando all’interno dei confini Usa, le richieste di sussidio di disoccupazione hanno deluso le attese, ma sono diminuite per la terza settimana di fila. Domani il governo annuncera’ le cifre relative al rapporto mensile sull’occuopazione nel settore non agricolo, da cui gli analisti si attendono in media la creazione di 187 mila posti di lavori e un tasso di disoccupazione invariato al 9.7%. La produttivita’ ha invece mostrato un rialzo del 3.6% nel primo trimestre, che e’ stato migliore del previsto.

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In Europa restano le proccupazioni sul debito sovrano di Grecia e altri paesi dell’Eurozona, Portogallo e Spagna in primis. Intanto S&P non ha commentato le voci che circolano nel mercato di una possibile bocciatura per l’Italia, dove la Borsa e in particolare le banche oggi sono crollati, bruciando 17 miliardi.

Non a caso l’euro continua ad indebolirsi contro il dollaro, segno che gli investitori continuano ad avere dubbi sulla reale capacita’ di Atene nel tenere fede a un piano di austerita’ approvato questa mattina. La valuta europea viaggia ai minimi di 14 mesi, colpita dalle parole di Moody’s sulla minaccia reale di un contagio della crisi del debito ellenico. Dopo essere scivolata sotto quota $1.27 per la prima volta dall’11 marzo 2009. Al momento la valuta si e’ stabilizzata in area $1.2725 (-0.67%).

A livello di notizie societarie, nel complesso deludono le vendite delle principali societa’ retail, come Target, Costco Wholesale e JC Penney, che in aprile hanno fatto peggio del previsto.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio perdono quota. I futures con consegna giugno subiscono un calo del 3.58% (-$2.86) attestandosi a quota $77.11 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a $1.2525 (-1.58%). L’oro guadagna $18 (+1.56%) in area $1193 dopo essersi spinto sopra 1200. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.41% dal 3.5500% di ieri.