Economia

Crisi di governo, è meglio che Draghi resti premier. Lo dice il Financial Times

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il Financial Times torna ancora una volta a sostenere Mario Draghi. Lo ha fatto in diverse occasioni nei mesi scorsi. Questa volta lo fa nel pieno di una crisi di governo i cui contorni sono tutti da delineare. “L’Italia ha ancora bisogno di Mario Draghi” titola l’editoriale del quotidiano inglese, in cui si spiega che ”era inevitabile che la rara stabilità portata alla politica italiana da Mario Draghi non sarebbe durata”. Il giornale d’oltremanica ricordando che ”la tensione che ribolliva da mesi all’interno della coalizione di governo italiana è alla fine traboccata” con lo strappo del Movimento Cinque Stelle.

Tutto questo mentre cresce l’attesa per domani: il primo esame con la fiducia sarà a Palazzo Madama mercoledì da dove partiranno le comunicazioni del presidente del Consiglio e il successivo dibattito. La decisione, comunicata oggi, è il frutto dell’accordo tra i presidenti del Senato Elisabetta Casellati e della Camera Roberto Fico.

Perché è meglio che Draghi rimanga al suo posto

Per il Financial Times ”la prospettiva migliore è che Draghi continui a essere presidente del Consiglio il più a lungo possibile”. E confida nel fatto che ”Mattarella possa aiutare a sanare la spaccatura della coalizione. Perché ”sarebbe molto meglio concedere” a Draghi ”il tempo di portare avanti nei prossimi mesi politiche essenziali. La priorità è approvare il prossimo bilancio e portare avanti le riforme necessarie per sbloccare la prossima tranche del Recovery Fund dell’Unione europea da 750 miliardi di euro, di cui 200 miliardi destinati all’Italia”.

Inoltre ”la Banca centrale rivelerà anche come intende affrontare la frammentazione dei rendimenti tra paesi fortemente indebitati come l’Italia e i suoi vicini settentrionali. Qualunque sia il suo progetto definitivo, lo strumento richiederà un minimo di stabilità politica’‘.

Ma non è solo l’economia a creare problemi. C’è poi la politica estera, che vede ”l’Italia di Draghi un fedele alleato dell’Ucraina nella guerra contro la Russia. Un vuoto politico a Roma sarebbe l’ennesima distrazione per l’Occidente: il Regno Unito è impegnato nella scelta di un nuovo primo ministro mentre il francese Emmanuel Macron è senza maggioranza parlamentare”, scrive il Financial Times. Secondo il giornale, ”la guerra ha gettato un’ombra lunga sulla politica italiana, non solo perché ha fatto salire i prezzi dell’energia e dei generi alimentari, ma anche per i legami di lunga data con Mosca. Il leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte ha apertamente messo in dubbio la saggezza di inviare armi all’Ucraina, provocando una scissione nel suo partito”. Di qui l’appello ai ”partiti politici italiani” che ”dovrebbero impegnarsi nelle riforme di Draghi e spingerlo a rimanere fino alle elezioni“.