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CRISI BANCHE: LA GERMANIA E’ L’UNICO PAESE SERIO

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(WSI) – In area Euro nel corso della settimana i dati macro più rilevanti saranno l’indice Zew tedesco di agosto ed i Pmi preliminari relativi al settore manifatturiero e servizi, anch’essi di agosto. Negli Usa nel corso della settimana sono attesi numerosi dati relativi al comparto immobiliare di luglio. In programma anche il leading indicator, sempre relativo allo stesso mese.

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Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono calati complici i ribassi dei listini azionari mondiali ed i dati macro in arrivo dagli Usa. Lo spread 2-10 anni è sceso da 205 a 202pb. E’ tornato ad allargarsi lo spread Btp-Bund che questa mattina sul tratto decennale si attesta in prossimità degli 83pb.

La Germania ha annunciato nuove regole per rendere più rigide le procedure di gestione del rischio delle banche tedesche, aumentare i poteri dei comitati di supervisione nei confronti dei manager ed eliminare le pratiche di compensazione eccessivamente focalizzate sulle performance di breve periodo. Saranno previsti stress test per tutti i fattori di rischio identificabili, in particolare per possibili carenze di liquidità. Per la prima volta è prevista la possibilità che i banchieri possano essere costretti a restituire i bonus ricevuti qualora abbiano preso rischi ingiustificabili per ottenere performance di breve periodo.

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Sul fronte macro, il dato finale di luglio del Cpi relativo all’intera area è stato rivisto lievemente al ribasso al -0,7% a/a dal -0,6% preliminare. Oggi non sono attesi dati macro di rilievo, pertanto l’attenzione degli operatori sarà rivolta ai dati Usa del pomeriggio.

Sul decennale governativo tedesco il supporto si colloca a 3,28%, mentre la resistenza passa da 3,40%. Negli Usa i tassi di mercato sono calati soprattutto sulla parte a breve, comportando un lieve aumento dello spread 2-10 anni. Le borse hanno chiuso in calo con l’indice S&P500 guidato al ribasso dai settori legati alle materie prime, all’energia ed ai beni di consumo discrezionali. I dati macro hanno fornito indicazioni contrastanti. I prezzi al consumo a luglio sono calati oltre le attese del 2,1% a/a dal precedente -1,4%. Si tratta del valore più basso dal 1950.

La produzione industriale a luglio è salita oltre le attese dello 0,5% m/m, ma gli operatori sono rimasti particolarmente delusi dalla fiducia dei consumatori calcolata dall’università del Michigan, che ad agosto è calata in modo inatteso a 63,2 dal precedente 66. Il dato suggerisce che i consumi delle famiglie potrebbero restare deboli nei prossimi mesi. In calo le aspettative di inflazione implicite nelle breakeven sui Tips. Oggi sono in programma i dati macro relativi alla situazione del settore manifatturiero nello stato di New York ad agosto, ai flussi d’investimento di giugno ed in tarda serata è in programma la fiducia dei costruttori di agosto. Sul decennale governativo il supporto si colloca in area 3,45-47%.

Valute: Dollaro in apprezzamento vs Euro sulla scia del calo dei listini azionari mondiali. L’apprezzamento partito venerdì è proseguito anche nel corso della notte, con il cross che trova il livello di supporto più vicino a 1,4087. Il successivo si colloca per oggi ad 1,40. Resistenza a 1,4220. Le rinnovate tensioni in arrivo dalle borse hanno favorito un apprezzamento dello Yen, salito ai massimi da 2 settimane verso Euro. Per oggi il cross trova un livello di supporto a 132,80, la resistenza si colloca a 135,60. Sul fronte macro, il Pil giapponese del secondo trimestre è tornato positivo dopo 4 trimestri consecutivi di contrazione trimestrale. La crescita annualizzata si è attestata al 3,7%. Nel primo trimestre il Pil si era contratto dell’11,7% annualizzato.

Materie Prime: chiusura di settimana in ribasso per quasi tutte le componenti del GSCI. Forte ribasso per gli energetici, con il greggio WTI (-4,3%) a quota 67,51 $/b, dovuto al calo inatteso della fiducia dei consumatori di agosto. Forte calo anche per gli industriali, con nichel, zinco e piombo che perdono oltre il 4%. Negativi anche gli agricoli con la soia che perde oltre il 7%, cotone (-4,8%), caffè (-2,9%) e cacao (-2,7%). In calo anche i preziosi. Positivo solo il bestiame.

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