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Criptovalute: per Neel Kashkari (Fed) “Sono al 95% frode e clamore”

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Nuovo affondo da parte della FED sul mercato delle criptovalute. Questa volta è arrivato dal presidente della Federal Reserve di Minneapolis, Neel Kashkari, che non ha  nascosto le sue critiche nei confronti del mercato delle valute digitali, bollandolo come mercato legato a frodi. “Le criptovaluta sono al 95% frodi, clamore, rumore mediatico e confusione”, ha detto Kashkari.

Parole che arrivano in una fase di alta volatilità del mercato. Le criptovalute hanno guadagnato terreno tra gli investitori istituzionali nel 2021, ma sono ancora considerate un’operazione speculativa e altamente rischiosa rispetto ai mercati tradizionali.

Ieri i prezzi delle principali valute hanno fatto un passo indietro dopo i rialzi del fine settimana: male il  bitcoin  ($ 44.993, – 2,4% su CoinDesk). Nel frattempo, ethereum ( $ 3.069 – 3%), mentre il dogecoin (30 centesimi, – 5,1%).

Le prese di beneficio arrivano dopo che nel weekend il Bitcoin ha superato i $ 48.000, il livello più alto da metà maggio con un massimo toccato a quota $ 48.126,47, secondo i dati Coindesk.

Il recupero del bitcoin arriva dopo un bimestre (giugno e luglio) in forte calo con le quotazioni scese addirittura sotto i $ 30.000.

Secondo diversi analisti, la ripresa recente dei prezzi è stata sostenuta anche dalle ingenti quantità di bitcoin accumulate dai grandi investitori, quando i prezzi oscillavano tra i 30 e 40 mila. Le quotazioni restano comunque lontani dal massimo storico toccato a metà di aprile, quando si aggiravano intorno ai 64.000 dollari.

Nei giorni scorsi anche la Sec (la Consob americana) era intervenuta sul tema delle criptovalute. Il presidente della Sec, Gary Gensler, ha sottolineato la necessità che il Congresso gli conceda poteri aggiuntivi per supervisionare un mercato delle criptovalute vasto e in continua evoluzione.

“Alcune regole relative alle criptovalute sono ben definite. Il test per determinare se una risorsa crittografica è sicura è chiaro”, ha affermato Gensler all’Aspen Security Forum. “Ci sono tuttavia alcune lacune. Per questo abbiamo bisogno di ulteriori autorità del Congresso per impedire che transazioni, prodotti e piattaforme si inseriscano tra le crepe normative. Abbiamo anche bisogno di più risorse per proteggere gli investitori in questo settore in crescita e volatile”.

Iris Energy vuole quotarsi al Nasdaq

Sul fronte delle criptovalute, Iris Energy – azienda australiana che si occupa di mining di Bitcoin con data center alimentati da energia rinnovabile – ha annunciato oggi di aver presentato in via riservata una richiesta di direct listing (quotazione diretta) sul Nasdaq alla SEC (Securities and Exchange Commission).
Pur soggetta alla revisione della SEC e alle condizioni di mercato, la quotazione dovrebbe avvenire nel quarto trimestre del 2021. Il mining è il processo con cui si crea una criptovaluta grazie a calcoli matematici fatti dal processore di un super-computer.
Questa operazione segue quella di Coinbase, il principale exchange di criptovalute, che ha debuttato sul Nasdaq lo scorso aprile al prezzo di 250 dollari, valore sul quale il titolo si attestato ora dopo 4 mesi dal debutto.