Economia

Coronavirus, il Fondo Monetario mette sul piatto 1.000 mld per aiuti

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Il Fondo monetario internazionale (Fmi) è pronto a mobilitare 1.000 miliardi di dollari destinati ai Paesi membri per combattere la pandemia del coronavirus.

È quanto si legge in una nota dell’istituto di Washington dal titolo “Policy Steps to Address the Corona Crisis”. In particolare, l’Fmi annuncia di avere già “40 accordi in corso con impegni per circa 200 miliardi di dollari. E in molti casi, queste disposizioni possono fornire la realizzazione di altri veicoli per la rapida erogazione del finanziamento della crisi”. Il Fondo ha già ricevuto richieste di finanziamento e richieste da oltre 20 paesi.

“Monitorare, contenere e mitigare gli effetti del coronavirus sono le massime priorità – sottolinea ancora l’Fmi -. Puntuali e decisive le azioni delle autorità sanitarie, delle banche centrali, delle autorità fiscali, normative e di vigilanza possono contribuire a contenere l’epidemia di virus e compensare l’impatto economico della pandemia”.

La decisione del Fmi arriva dopo le misure già prese dalla Banca Mondiale e dalle principali banche centrali che hanno deciso di tagliare i tassi di interesse per favorire la liquidità sui mercati del credito e del sistema bancario.

Per Edoardo Fusco Femiano, Market Analyst di eToro in Italia “Siamo di fronte a shock sul fronte dell’offerta aggregata senza precedenti nell’epoca della società globale, una situazione che si sta diffondendo in tutti i settori industriali ed in tutte le economie mondiali.
Non esiste sistema economico che possa sostenere un simile stress con i soli propri mezzi e non c’è teoria economica adatta alla straordinarietà del momento. In aggiunta, le interconnessioni tra produzione, investimenti e risparmi rendono qualsiasi previsione di fatto inattendibile”.

“L’unica soluzione – prosegue Fusco Femiano – è un intervento congiunto di politica fiscale e monetaria. I singoli governi dovranno salvare interi settori industriali mediante espansione fiscale finanziata dalle banche centrali: si tratta di una misura straordinaria di una durata iniziale nell’ordine di 3-6 mesi.

“In sostanza, le aziende devono ricevere sostegni finanziari per poter mantenere stipendiati i propri lavoratori, pur in assenza di attività produttiva, nell’attesa che la pandemia venga progressivamente sconfitta. Come detto, si tratta di una misura straordinaria ma è anche l’unica strada percorribile, al fine di evitare che la crisi sanitaria si trasformi rapidamente in una crisi finanziaria. Banchieri centrali e leader politici devono intervenire congiuntamente ora” conclude Fusco.