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Coronavirus contagia conti Apple, rivista al ribasso guidance. Borse nervose

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Il coronavirus fa sentire i suoi effetti negativi sui conti delle grandi multinazionali. Che iniziano, una dopo l’altra, a fare un passo indietro sulla guidance dei conti. Ieri è toccato ad Apple, che nelle scorse settimana è stata costretta, per via dell’alto rischio contagio, a fermare temporaneamente la produzione.

Il peggio è ora passato. Tuttavia, come ha precisato l’azienda, nonostante tutti gli impianti siano stati riaperti, “il ritorno alle normali condizioni è stato più lento del previsto”. Da qui la decisione di tagliare le aspettative sui ricavi nel secondo trimestre fiscale.

“Non prevediamo di rispettare le guidance che abbiamo fornito per il trimestre di marzo”, ha annunciato la società della Mela segnalando che le forniture di iPhone saranno “temporaneamente ridotte” a livello globale mentre la domanda in Cina è in frenata a causa dell’epidemia.

Apple, che produce la maggioranza dei suoi prodotti nello Stato del Dragone, aveva stimato ricavi compresi tra 63 e 67 miliardi di dollari nel secondo trimestre fiscale ma non ha fornito una nuova previsione.

Questa è la seconda volta negli ultimi 13 mesi che la società fondata da Steve Jobs taglia le stime a causa dei timori sulla Cina: a gennaio del 2019 aveva ridotto le previsioni sul primo trimestre per debole vendita di iPhone.

Il warnig di Apple ha alimentato un forte nervosismo sugli investitori in Asia. Shanghai perde lo 0,39%, mentre Shenzhen è in calo dello 0,19%. Male anche il Giappone: il Nikkei 225 è crollato dell’1,51% mentre il Topix è sceso all’1,44%. 

Il coronavirus pone dei seri rischi per l’economia cinese con le società che faticano e far ripartire la produzione dopo la pausa del capodanno lunare allungata a causa dell’epidemia. Fiat Chrysler, Hyundai e General Motors hanno tutte lanciato un ‘warning’ sulle linee di produzione a causa del virus. Gli analisti stimano che il coronavirus potrebbe dimezzare la domanda di smartphone nel primo trimestre in Cina, il più grande mercato del settore.