Economia

Coppia tedesca visita Grecia, paga 875 euro come risarcimento guerra

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ROMA (WSI) – Esiste qualcuno, in Germania, che inizia a mostrare aperture nei confronti della richiesta dei risarcimenti di guerra avanzata a piĂą riprese dal premier greco Alexis Tsipras. Finora la reazione ufficiale è sempre stata un netto “nein”, alternata con la risposta secca “geschlossen”, ovvero “il caso è chiuso”.

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Qualche apertura arriva ora dal mondo politico tedesco. Ma se i politici parlano, c’è giĂ  qualche cittadino tedesco che decide di agire.

Il Guardian riporta infatti il gesto di una coppia tedesca in visita in Grecia che si è presentata al municipio di Nafplio e ha consegnato, a titolo di risarcimento di guerra, 875 euro. A raccontare la storia è stato lo stesso sindaco della cittadina, Dimitris Kotsouros: “Si sono presentati nel mio ufficio, dicendo che volevano far qualcosa per scusarsi per l’atteggiamento del governo. Hanno fatto qualche calcolo, affermando che ogni tedesco dovrebbe versare 875 euro per quello che la Grecia ha dovuto pagare nella Seconda Guerra Mondiale”, in termini di sofferenza e di occupazione da parte dei nazisti.

Il sindaco, che ha donato la somma a un’associazione di beneficienza locale, ha aggiunto che la coppia ha scelto Nafplio perchè “è stata la prima capitale della Grecia, nel 19esimo secolo”. Secondo i media greci i due tedeschi sono Ludwig Zacaro e Nina Lahge. Zacaro è in pensione, mentre Lahge lavora 30 ore la settimana. Un giornale ha reso noto che la coppia non aveva soldi sufficienti per pagare per due.

Nelle ultime settimane la tensione tra Atene e Berlino è montata al punto tale che, dopo la minaccia del ministro della Difesa Panos Kannemos di inondare l’Eurozona di milioni di migranti (e nel caso in cui ci dovessero essere anche terroristi dell’Isis la colpa sarebbe dell’Europa intera) – , il ministro greco della Giustizia Nikos Paraskevopoulos ha suggerito di confiscare le proprietĂ  tedesche presenti in Grecia, al fine di ricevere un risarcimento per i danni sofferti durante la Seconda Guerra Mondiale, durante l’occupazione dei nazisti, dalla Germania.

Ora, a sorpresa, due esponenti del partito tedesco dei socialdemocratici – partito che è al governo, dopo la coalizione con i cristiano-democratici della cancelliera Angela Merkel – hanno chiesto al governo di avviare trattative con Atene proprio sulla questione dei risarcimenti che, secondo Tsipras, i tedeschi dovrebbero versare nelle casse della Grecia.

In particolare, stando a quanto riporta il Financial Times Gesine Schwan, ex candidata alle presidenziali e socialdemocratica, e Ralf Stegner, vice presidente del partito, insieme a Anton Hofreiter, responsabile parlamentare del partito di opposizione dei Verdi, si sono interrogati sulla necessitĂ  di avviare un dialogo, con la Grecia, che non sia solo improntato sul bailout e sul debito.

“Le argomentazioni legali presentate dal governo non convincono – ha detto Schwan al Financial Times – Alimentano l’impressione negativa di una Germania che non vuole far fronte alle proprie responsabilitĂ . E’ stato possibile trovare una soluzione nei rapporti tra tedeschi e polacchi. Qualcosa di simile potrebbe essere fatto con la Grecia”. Per Schwan, una qualsiasi trattativa sui risarcimenti di guerra dovrebbe essere tenuta comunque separata dalle negoziazioni che hanno per oggetto il debito greco.

I ricordi delle violenze perpetrate dai nazisti sono ancora molto vividi nelle memorie dei Greci. Si stimano almeno 250.000 morti. E ora, con il paese in ginocchio, diversi media greci non mancano di fare parallelismi tra le sofferenze patite dai greci in guerra, e le sofferenze attuali legate alla crisi economica in corso, entrambe provocate da Berlino.

Tre sono le richieste che arrivano dai greci.

La prima ha per oggetto un risarcimento di guerra del valore di 160 miliardi di euro.

A questa cifra si aggiunge la richiesta di altri 28 milioni di euro, per il massacro di 214 persone nel villaggio di Distomo, avvenuto nel 1944, per il quale l’alta corte greca, nel 2000, ritenne la Germania responsabile. Ma in questo caso Berlino ha rifiutato di accollarsi ogni responsabilitĂ , forte dell’immunitĂ  degli stati sovrani.

Infine, Atene chiede la restituzione di un prestito di 476 milioni di marchi che i Nazisti forzarono la Banca centrale della Grecia a erogare, nel 1943. Secondo le stime di Atene, il valore attuale della cifra sarebbe di 11 miliardi di euro, piĂą gli interessi, che potrebbero far salire l’ammontare a 50 miliardi di euro, e anche oltre.

Tali rivendicazioni sono state accolte dalla Germania quasi sempre con disprezzo. Il governo Merkel ritiene infatti che le richieste non siano altro che una tattica cinica adottata dal neo premier Tsipras. “Non vedranno i loro debiti ripagati tirando fuori presunti obblighi della Germania relativi alla Seconda Guerra Mondiale”, ha detto il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. E Steffen Seibert, portavoce di Merkel, ha detto ripetutamente che “la questione dei risarcimenti è legalmente e politicamente chiusa”.

Tuttavia lo storico Eberhard Rondholz definisce l’opinione del governo “falsa”. E afferma che “la questione non è chiusa, tutt’altro. E’ ancora molto aperta”.

Rondholz avalla il suo punto di vista con un rapporto che risale al 2013, stilato per i parlamentari tedeschi dalla stessa divisione di ricerca del Bundestag, che afferma chiaramente che gli accordi internazionali raggiunti dai governi tedeschi non dissipano tutti i dubbi. E che non mancano avvocati di tutto il mondo che hanno opinioni contrarie rispetto al modo in cui la questione dei risarcimenti è stata gestita.

Questi i punti focali della vicenda:

1941-1944 – occupazione nazista in Grecia: si stimano 250.000 morti, la maggior parte dei quali per fame; altri 60.000 uccisi durante diversi massacri.

1953 – Accordo di Londra tra la Germania e gli Alleati occidentali della Seconda Guerra Mondiale. Si riducono e si riformulano le scadenze per i debiti tedeschi relativi sia al periodo della guerra che successivo, e alcuni ripagamenti vengono posticipati fino al periodo successivo alla riunificazione della Germania.

1960 – La Germania decide di pagare alla Grecia 115 milioni di marchi, sulla base di un trattato bilaterale generale che ha per oggetto i risarcimenti di guerra.

1965 – Ludwig Erhard, cancelliere tedesco, promette alla Grecia di restituire i prestiti alla Banca centrale dopo la riunificazione della Germania.

1990 – La riunificazione della Germania è confermata dal Trattato sullo stato finale della Germania (in inglese Two Plus Four Agreement), firmato dalla Repubblica Federale di Germania e la Repubblica Democratica Tedesca e le Quattro Potenze che occuparono la Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale (Usa, Urss, UK e Francia). Secondo Berlino tale trattato ha posto fine non solo all’occupazione delle Quattro Potenze, ma anche alle rivendicazioni sui risarcimenti di guerra.

2000 – L’Alta Corte della Grecia riconosce danni da 28 milioni di euro perpetrati dalla Germania durante il massacro di Distomo, in cui 214 greci vennero uccisi.

2015 – Atene, alle prese con trattative febbrili con l’Eurozona per evitaere il default, afferma che i risarcimenti di guerra, complessivamente, ammontano a 160 miliardi di euro.

Da segnalare che Tsipras non è stato certo l’unico a chiedere i risarcimenti di guerra. Prima di lui, richieste in tal senso vennero presentate attorno agli anni ’90, e nel 1995 Atene inviò una nota diplomatica alla Germania, con il seguente testo: “la Grecia non ha rinunciato alle sue richieste di compensazione e risarcimenti per i danni sofferti durante la Seconda Guerra Mondiale”.

Fonte: The Guardian

Fonte: FT