(9Colonne) – Londra, 5 lug – Uno dei maggiori gruppi europei che rappresentano i consumatori, la BEUC, attacca l’acquisizione di DoubleClick da parte di Google sostenendo che potrebbe ledere i diritti alla privacy vigenti in Europa e limitare la scelta dei consumatori dei contenuti sul Web. L’associazione si è rivolta ai regolatori Ue sulla scia di quanto avvenuto già negli Usa, dove altri gruppi in difesa dei consumatori hanno chiesto alla U.S. Federal Trade Commission di indagare su come le due aziende, una volta unite, avranno accesso a una quantità senza precedenti di dati sull’utilizzo del Web da parte dei consumatori e sulle loro abitudini di ricerca su Internet. Cornelia Kutterer, consulente legale della BEUC, ha fatto sapere che l’associazione ha chiesto alla Commissione europea e ad altre autorità europee di studiare in particolare le questioni della privacy e questo anche se le due aziende americane ancora non hanno chiesto l’approvazione dell’Ue per il loro accordo di fusione. “Possiedono banche dati complementari con dati privati. Se li uniscono, avranno dei database contenenti i profili degli utenti di una vastità mai vista prima”, ha detto la Kutterer. “L’unione di queste informazioni potrebbe portare a una lesione dei diritti alla privacy degli utenti”. Google usa i cookies e i log degli utenti per raccogliere informazioni sui termini di ricerca inseriti e su altri dati personali immessi online. L’azienda dice che ciò la aiuta a capire meglio chi sono i suoi utilizzatori e a dare loro risultati di ricerca più rilevanti, nonché a offrire proposte pubblicitarie più pertinenti. Proprio sulla pubblicità si appuntano le altre preoccupazioni della BEUC: DoubleClick infatti aiuta i suoi clienti a posizionare e seguire l’andamento delle pubblicità online. Il timore è che Google e DoubleClick possano monopolizzare l’online advertising. “Temiamo che Google unirà il suo dominio nella ricerca per parole chiave e nella ricerca di video grazie alla neo-acquisita YouTube con la leadership di DoubleClick nella pubblicità online banner/video”, scrive la BUIC nel documento presentato alla Commissione europea. “I consumatori potrebbero non avere più altra scelta che i servizi offerti da Google”. Google ha uno share del 90% del mercato della ricerca in Germania, più o meno lo stesso in Spagna e poco meno in Gran Bretagna e Francia. “Questo potere di mercato potrebbe avere un impatto negativo sulla diversità di contenuto disponibile online”.
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