Società

Consip, l’addio di Marroni. Woodcock indagato a Roma

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Con l’assemblea di oggi (27 giugno) l’ad di Consip, Luigi Marroni, abbandona il suo ufficio. La testimonianza fornita da Marroni in due occasioni, lo scorso dicembre e il 9 giugno, è al centro degli imbarazzi per il Pd. L’ad della stazione appaltante ha infatti confermato ai pm romani che l’attuale ministro dello Sport, Luca Lotti, lo aveva informato dell’inchiesta in corso su Consip e delle cimici che erano presenti nel suo ufficio. Lotti, insieme gli altri presunti informatore, i generali dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia e Tullio Del Sette, sono indagati per violazione del segreto istruttorio. Dopo essere rimasto al suo posto in tutti questi mesi col sostegno del Mef, il vento per Marroni potrebbe aver cambiato direzione dopo che la sua seconda testimonianza non ha ammorbidito, come forse qualcuno avrebbe sperato, la sua precedente versione. Sempre le dichiarazioni di Marroni sono al cuore delle indagini a carico di Tiziano Renzi e delle presunte pressioni che avrebbe esercitato insieme all’amico Russo (“Russo mi ricattava, Tiziano mi diceva di accontentarlo”).

Secondo l’Espresso non è fuori luogo ipotizzare che la mozione Pd che ha recentemente incassato il voto del parlamento sull’azzeramento dei vertici Consip sia una sorta di “scelta di campo” a favore del ministro Lotti, che continua a professarsi innocente e il cui nome non è stato oggetto della mozione dem (in disaccordo con i bersaniani di Mdp che hanno presentato una loro mozione lo scorso 19 giugno). In occasione dell’annuncio del suo addio, Marroni rispondeva domandava se fosse stato “scaricato” dal governo per le accuse confermate a Lotti: “non mi faccia dire, ho tenuto una linea di dichiarazioni. Sono stato interrogato due volte e ho detto quello che dovevo”.

Nel frattempo il pm di Napoli (ove l’inchiesta Consip è partita prima del trasferimento a Roma) Henry John Woodcock è indagato presso la Procura della capitale per violazione del segreto d’ufficio: il magistrato è chiamato a rispondere di alcuni estratti pubblicati su un quotidiano il 13 aprile, contenenti suoi vigolettati inerenti la vicenda Consip.Woodcock aveva fatto riferimento al rapporto fra le procure di Roma e Napoli.