(9Colonne) – Roma, 26 lug – Quanto potrebbe costare un veicolo in grado di andare a spasso sulla superficie di Marte nel 2013? Questa la domanda che l’Esa, l’Agenzia spaziale europea, ha rivolto al gruppo italo-francese Thales Alenia Space, che entro 10 settimane dovrà fornire un’idea di prezzo in merito a un “rover” che sarà spedito a esplorare il Pianeta Rosso fra sei anni. Per andare a caccia, fra le altre cose, di segni di vita passati o presenti. I manager di Thales Alenia la prossima settimana incontreranno a Torino i maggiori contractor per discutere il progetto, che se andrà in porto prevede un intenso periodo di lavoro per mettere a punto i dettagli di un piano che sarebbe il naturale sviluppo del “concept” ExoMars, veicolo pensato per muoversi fra i crateri e le dune del nostro vicino di galassia. Le linee generali di ExoMars sono già state approvate a giugno dai vertici dell’Esa: si tratta di un mezzo di trasporto del peso di poco superiore ai 200 kg (dei quali 16 di strumentazione), in grado di analizzare approfonditamente il suolo di Marte. “Il termine ultimo per presentare la commessa è l’8 ottobre – ha spiegato alla Bbc Vincenzo Giorgio, direttore del programmi “Osservazioni ottiche e scienza” di Thales Alenia – Per noi si tratta di una sfida non facile, dal momento che agosto è un mese tradizionalmente riservato alle vacanze in tutta Europa, ma anche perché due mesi sono comunque un tempo relativamente breve per presentare una risposta completa a una richiesta simile”. Nel frattempo l’Esa si è comunque fatta i suoi conti, e ha annunciato alle delegazioni degli Stati membri di aspettarsi un costo per l’ExoMars attorno al miliardo di euro. L’assemblamento e i collaudi in tutto dovrebbero costituire circa la metà del prezzo finale, dal momento che in questa fase è compreso l’allestimento di un centro di controllo a Torino, dove sarà ricostruita una porzione di suolo marziano e dove una riproduzione fedele del veicolo spaziale proverà le manovre più difficili e testerà il software che sarà poi installato sul fratello maggiore. Ad oggi cinque test di atterraggio sono già stati portati a termine con successo al Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali) di Capua, nel casertano: “Abbiamo completato un test che simulava una velocità laterale con un’inclinazione simile a quella di un atterraggio non verticale – ha spiegato Vincenzo Giorgio – E ciò è importante perché è una variabile che dobbiamo tenere bene in considerazione”. Un altro test importante che sarà portato a termine a breve riguarda il “trapano” costruito da Galileo Avionica (società di Finmeccanica) che ExoMars utilizzerà per estrarre campioni di suolo in profondità, oltre allo sviluppo del telaio a sei ruote. A novembre i manager dell’Esa discuteranno il preventivo fornito da Thales Alenia: se sarà dato il via libera al progetto, entro il primo trimestre del 2008 dovrà essere presentata una Preliminary Design Review (Pdr), che detterà ufficialmente i tempi della missione fino al lancio del 2013.
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