Economia

Cloud e banche: un’accoppiata che guarda al futuro

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La banca del 2030 sarà molto diversa da come la conosciamo oggi. Di fronte al cambiamento delle aspettative dei consumatori, con nuove tecnologie emergenti e modelli di business alternativi, le banche devono muoversi per tempo e mettere in atto strategie in grado di prepararsi a questo futuro. Negli ultimi anni ci sono stati molti cambiamenti, con una accelerazione soprattutto negli ultimi mesi dettata dallo scoppio della pandemia e dalla necessità inderogabile di digitalizzare sempre più ogni settore (tra cui quello bancario). E in tal senso un importante indicatore del cambio di passo può essere individuato nel cloud computing su cui focalizzano sempre più l’attenzione i chief information officer e i membri dei board.

Andare oltre il singolo concetto. È però un errore pensare al cloud solo come un’innovazione della struttura informatica. Sarebbe troppo riduttivo. Tutti i servizi sulla ‘nuvola’, ovvero l’insieme di servizi e tecnologie che permettono di accedere on demand a risorse hardware e software utilizzando la connessione internet, possono, infatti, avere impatti ampi e positivi sul modo in cui le banche possono fare business, sui loro prodotti e sul rapporto con i clienti. Potenzialità che sono state messe in luce in un report di Deloitte dal titolo “Cloud computing. More than just a CIO conversation“, secondo cui “il cloud è più di un luogo o una destinazione per le applicazioni”. Può, infatti, rappresentare “un catalyst per la trasformazione del business aziendale e un game-changer su come le organizzazioni del settore dei servizi finanziari opereranno in futuro”.  Un valore riconosciuto da più parti. “Le società leader nei mercati dei capitali e le banche riconoscono sempre di più che il cloud è più di una tecnologia”, sottolineano da Deloitte.

Entrando più nelle questioni operative, quali sono gli elementi strategici che le banche dovrebbero valutare durante la pianificazione e l’attuazione delle soluzione cloud? Nello studio di Deloitte si pone l’accento sul fatto che “non solo il cloud aiuta a innovare la strategia IT, ma sta diventando un motore per costruire rapidamente nuove capacità e nuovi servizi nel business. Così le banche guardano sempre più al cloud per guidare l’innovazione (ad esempio in termini di new customer experience) e nuove funzionalità, ottimizzare l’organizzazione, ridurre i costi di infrastruttura e supportare le performance del business e il ritorno degli azionisti.  Importante anche la componente sicurezza dei dati che rappresenta una delle principali preoccupazioni per chi è alla guida delle banche. “I fornitori di servizi cloud hanno standard di sicurezza elevati e un track record”, spiega lo studio di Deloitte rimarcando, tuttavia, il fatto che “gli ambienti possono essere sicuri o più protetti rispetto a quelli locali, ma solo se implementati correttamente”.

Non solo, i livelli di spesa tecnologica e le proiezioni di crescita confermano che il cloud computing rappresenta la forza più importante che plasma il mercato dei servizi tecnologici. Gli esperti di Deloitte concludono sottolineando che “in tutto il settore dei servizi finanziari globali, le organizzazioni stanno sfruttando soluzioni di cloud privato, pubblico e ibrido per creare prodotti e servizi innovativi, alimentare la trasformazione aziendale”.