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Citi alle banche centrali: “è tempo di gettare denaro dagli elicotteri”

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Londra – Gli analisti di Citi chiedono alle quattro più importanti banche centrali al mondo di essere più aggressive. Di impegnarsi di più per stimolare la ripresa. Non è stato fatto abbastanza ad ora, specialmente da parte della Banca centrale europea e della Banca d’Inghilterra. C’è la necessità di seguire un percorso articolato in tre fasi, che veda come ultimo punto, in chiave non letterale, “il lancio di banconote direttamente dagli elicotteri”.

Nella loro ultima nota, gli economisti di Citi, guidati da Willem Buiter, scrivono: “Crediamo che le banche centrali più importanti, degli Stati Uniti, dell’Europa, del Giappone e del Regno Unito, possono e devono fare molto di più”, per stimolare la crescita economica.

Nello specifico, gli esperti di Citi suggeriscono un approccio articolato in tre fasi:

Taglio dei tassi di interesse “fino allo zero”, sia nell’Area euro, sia nel Regno Unito.

– Portare avanti “una qualche forma innovativa di Quantitative Easing“, che veda l’acquisto di asset meno liquidi e a rischio, aldilà dei bond governativi.

– Adoperarsi per una sorta di “lancio di banconote dagli elicotteri“, in cui le autorità fiscali di ogni paese, in collaborazione con le rispettive banche centrali, inietteranno liquidità direttamente nelle rispettive economie. Questo attraverso investimenti infrastrutturali, pagamento diretto di denaro dai governi alle famiglie, o taglio temporaneo dell’imposizione; il tutto verrà finanziato dall’aumento della base monetaria.

Le ultime due, le più controverse, saranno quelle che secondo Citi contribuiranno maggiormente a ripristinare la crescita economica dei paesi industrializzati in difficoltà, e in turno la crescita globale.

Il pericolo, che trattiene le autorità monetarie da intraprendere questi tre punti, è sempre lo stesso: l’inflazione. Rischio che la situazione sfugga di mano e si crei iperinflazione. Certo è comunque che la deflazione sarebbe altrettanto catastrofica, soprattutto considerando l’elevato ammontare di debito ancora da ripagare.