Società

Coronavirus: voli per la Cina, quanto durerà il blocco aereo

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Nel 2018 hanno volato direttamente (senza scali) fra Italia e Cina ben 852.801 persone. Con la sospensione dei voli fra i due Paesi questo grande flusso di viaggiatori si interrompe. Una situazione che, secondo quanto risulta dai bollettini Notam, consultati da piloti e compagnie, durerà fino al 28 aprile, salvo nuovo ordine.
E’ solo una delle tante misure precauzionali messe in campo per ridurre il contagio del coronavirus: “Su disposizione delle autorità sanitarie nazionali l’Enac ha provveduto a sospendere tutti i collegamenti aerei tra l’Italia e la Cina, fino a nuove comunicazioni”, recitava in comunicato dell’Ente nazionale per l’aviazione civile.

Blocco dei voli da e per la Cina, i dettagli

Il Notam italiano A0647/20, nel dettaglio, ha chiuso lo spazio aereo da mezzanotte del 2 febbraio fino alle 23.59 del 28 aprile, riferisce il Corriere della Sera.
E non riguarda solo i voli da e per la Cina, ma anche quelli che interessano Hong Kong, Macao e Taiwan. Le limitazioni, inoltre, non riguardano solo i voli passeggeri, ma anche i voli cargo. Per quanto riguarda i turisti cinesi rimasti bloccati in Italia il rientro in patria sarà comunque possibile attraverso altri scali. Secondo l’Enac è anche allo studio “la possibilità di organizzare voli charter per portare in Cina i cinesi presenti nel nostro Paese”.

La contagiosità del coronavirus: perché l’isolamento

Al momento è difficile prevedere quando la situazione potrà dirsi avviata verso una riduzione della minaccia. L’isolamento delle persone contagiate, hanno avvertito esperti come Roberto Burioni, è l’unico modo per riportare il numero delle infezioni sul sentiero della decrescita. Il coronavirus si è rivelato particolarmente aggressivo soprattutto per la sua contagiosità, più che per l’incidenza dei decessi.
Secondo le stime citate dal New York Times, un soggetto infetto può contagiare 1,5-3,5 persone se non vengono adottate misure restrittive – un dato che si confronta con l’1,3 dell’influenza “normale”. Su larga scala è una differenza che si rivela molto rilevante: 5 persone colpite dal coronavirus possono infettare 368 persone dopo 5 cicli della malattia, contro le 45 che nelle stesse condizioni sarebbero colpite da un’influenza tradizionale.