Economia

Cerved: nel 2022 registrate 10 mila startup in meno in Italia

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Le startup sono delle aziende agli albori, condotte per lo più da giovani e che portano avanti un rivoluzionario progetto imprenditoriale. Ebbene che abbiano un potenziale enorme lo certifica l’ultimo studio del Cerved dal titolo “Le imprese nate nel 2022 e il contributo economico delle start-up” in cui viene analizzato il fenomeno della nascita d’impresa integrando i dati sulle iscrizioni di nuove imprese con informazioni e algoritmi proprietari per identificare gli impatti del calo di natalità sulla creazione di nuova occupazione e sul fatturato generato dalle newco.

Startup traino occupazionale dell’Italia: lo studio Cerved

Nel dettaglio secondo lo studio, nel 2021 il 64% della nuova occupazione è stato garantito dalle startup. Nel 2022 sono 89.192 le nuove imprese, dato più basso dal 2016 (escludendo il 2020 anno della pandemia Covid-19). I cali più marcati sono stati registrati nei comparti utility (-28,9%) ed aziende agricole (-22,3%), dove lo shock energetico e il sostenuto aumento dei costi delle materie prime hanno rappresentato un deterrente all’entrata. Le costruzioni, spinte ancora dal Superbonus, registrano il calo minore (-5,8%).

La nascita di nuove imprese e start-up è un elemento chiave per monitorare i trend della congiuntura economica. Lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali rappresenta un indicatore di dinamismo dei settori e territori. Nello stesso tempo, le start-up sono anche una leva di trasformazione del sistema economico grazie al loro contributo in termini di innovazione, tecnologia e competitività.

Così si legge nello studio secondo cui nel 2022 il peggioramento del contesto geo-politico (guerra russo-ucraina) ed economico (inflazione, aumento tassi di interesse e instabilità della supply chain) hanno frenato l’iniziativa imprenditoriale: le nuove imprese sono calate di oltre 10 mila unità rispetto al 2021 (-10,6%), con valori inferiori anche rispetto al 2019 (-5,9%).

A livello geografico, si è assistito ad un calo più marcato nel Sud e nelle Isole (-13,2%), dove tutte le regioni mostrano valori peggiori di quello nazionale (-10,6%) ad eccezione della Calabria (-9,5%). Da segnalare il trend in discesa delle srl semplificate, che nelle regioni del Mezzogiorno rappresentano ancora un driver importante dei tassi di natalità (49% nel 2022). A livello nazionale, il ricorso a tale forma societaria è infatti in continuo calo dal 2019, passando dal 46,9% del totale nel 2018 al 39,6% nel 2022.

Start-up: driver della net job creation

Ma la ricerca evidenzia un ulteriore elemento: le start-up rappresentano il più importante driver di crescita occupazionale della nostra economia. Cerved ha analizzato l’andamento negli ultimi 15 anni del contributo occupazionale per classe d’età ed emerge in modo chiaro come le start-up siano il principale driver per la crescita occupazionale. Solo nel 2021, 343 mila nuovi addetti netti su un totale di 535 mila sono dati dalle start-up.

Nell’ultimo anno hanno contribuito alla net job creation con un saldo positivo di 343 mila addetti, valore pari a circa i due terzi del saldo occupazionale netto complessivo (535 mila addetti).

Infine, partendo dai contributi occupazionali e di fatturato che le nuove imprese hanno apportato al sistema economico nel tempo, il report di Cerved stima che il calo avvenuto nel 2022 può tradursi in un mancato contributo di nuovi addetti pari a 27.080 unità e 2,5 miliardi di fatturato. Entrando nel dettaglio, i settori più colpiti rischiano di essere utility (-117 milioni di euro di fatturato e -60,1% di addetti, – 460 start-up), seguite dalle aziende agricole (-74,9 milioni di euro, -39,8% di addetti, -407 start-up). L’amministratore delegato di Cerved, Andrea Mignanelli, ha affermato:

 “Lo sviluppo di nuova impresa è un indicatore chiave per monitorare la congiuntura economica e il dinamismo di settori e territori. Dai nostri dati emerge che il peggioramento delle aspettative dovuto a guerra, crisi energetica e inflazione ha frenato l’iniziativa imprenditoriale. Le start-up rappresentano il più importante driver di crescita occupazionale della nostra economia, nel 2021 hanno contribuito alla net job creation con un saldo positivo di 343mila addetti, un valore pari a circa i due terzi del saldo occupazionale netto complessivo. In base alle nostre stime, il calo delle nascite nel 2022 si tradurrà in 27 mila addetti e 2,5 miliardi di fatturato persi”.